di Giuliano Longo
Il servizio di sicurezza ucraino ha comunicato ieri martedì 7 maggio, di aver sventato un complotto per assassinare il presidente Volodymyr Zelenskyy da parte di funzionari della sicurezza ucraini, sotto copertura, che lavoravano per la Russia.
Due colonnelli del Dipartimento di Sicurezza dello Stato ucraino, la SBU– la principale organizzazione che protegge gli alti funzionari tra cui Zelenskyy – facevano parte di un gruppo di agenti segreti che aiutavano il servizio di sicurezza russo, l’FSB,a complottare l’assassinio, ha detto Kiev.
I colonnelli, dei quali non è stato riferito il nome, sono stati arrestati e Kiev per una cospirazione che oltre al Presidente includeva piani per uccidere anche il capo della SBU Vasyl Malyuk e il capo dell’intelligence militare Kyrylo Budanov.
Recentemente Zelenskyj ha affermato di essere sopravvissuto a più di 10 tentativi di omicidio. “Ma è la prima volta che un funzionario di così alto rango del dipartimento di sicurezza dello Stato diventa la talpa del nemico”, ha dichiarato un portavoce della SBU.
Se giudicati colpevoli dal tribunale, i due rischiano l’ergastolo per aver pianificato un attacco terroristico e tradimento dello Stato.
Un comunicato del servizio stampa dello SBU riferisce che “uno dei compiti della rete di intelligence dell’FSB era quello di individuare militari, vicini alla protezione del presidente che potessero prima prenderlo in ostaggio e poi ucciderlo”..
Per eliminare Budanov , un agente segreto operante in Ucraina, avrebbe dovuto seguire i suoi movimenti e passare le informazioni agli agenti russi dell’FSB.
La comunicazione ufficiale descrive in dettaglio come i russi stavano progettando di colpire un edificio dove opera Budanov con un missile e poi liquidare i sopravvissuti con i droni.
Secondo la SBU, uno dei colonnelli del dipartimento di sicurezza dello Stato forniva armi agli agenti segreti dell’FSB: droni FPV, cariche RPG-7 e mine antiuomo MON-90.
Dopo gli arresti che il complotto è stato sventato l’altro capo dello SBU preso di mira ha affermato che“un numero limitato di persone sapeva della nostra operazione speciale (di contrasto) e io perdonalmente ne ho monitorato i progressi, ha detto Malyuk, l’attacco terroristico avrebbe dovuto essere un regalo a Putin prima dell’inaugurazione (del suo mandato”).
Sebbene alti funzionari russi presso l’ONU, abbiano ripetutamente affermato che il Cremlino non ha intenzione di uccidere Zelenskyj, Dmitry Medvedev, ex presidente della Russia e attuale vice capo del Consiglio di sicurezza russo, ha chiesto più volte di assassinare il leader ucraino. E recentemente ha pubblicato una vignetta con proiettili che colpiscono Zelenskyj come biglietto di auguri per celebrare la Giornata internazionale del lavoro del 1° maggio.
Ma mentre Medvedev non è nuovo a dichiarazioni truculente ed estreme, resta il fatto che recentemente Zelensky è finito sulla lista dei ‘most wanted’ del ministero dell’Interno russo, dopo che nei suoi confronti è stato aperto un non meglio specificato procedimento penale.
Oltre a Zelensky, il ministero dell’Interno russo ha emesso un ordine di arresto anche per l’ex presidente ucraino Petro Poroshenko e l’ex ministro ad interim della Difesa e attuale rettore dell’Università nazionale di difesa dell’Ucraina, Mikhail Koval.
L’anno scorso, i russi hanno inserito nella black list dei ricercati anche l’allora capo delle forze armate Valery Zaluzhnye l’allora comandante delle forze di terra Oleksandr Syrsky.
Lo scopo propagandistico di queste operazioni è evidente e fa seguito all’ordine di arresto emesso contro Putin emesso il 17 marzo dello scorso anno dalla Camera Preliminare II della Corte Penale Internazionale.
Che poi a Putin interessi davvero, sotto il profilo politico, l’omicidio del suo avversario eroe dell’occidente, è tutto da vedere.
Semmai la notizia riportata dai media di Kiev conferma che oltre alla guerra al fronte, viene combattuta quella più oscura dei Servizi segreti che non lesina omicidi, attentati e terrorismo da entrambe le parti in conflitto.
