La guerra di Putin

Ucraina, il ministro della Difesa apre qualche spiraglio, ma è tutto da verificare

di Giuliano Longo

 

Potrebbe esserci un potenziale sviluppo per un accordo negoziato con la Russia.

Il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha affermato che “l’Ucraina è pronta per i negoziati e un accordo di pace se la Russia cambia gli obiettivi dell’operazione militare speciale inizialmente dichiarati”. La sua dichiarazione è arrivata dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva visitato Kherson l’8 giugno per essere aggiornato sull’offensiva in corso nella regione di Zaphorize. Al momento l’offensiva ucraina non sta andando benee le perdite dell’esercito ucraino sono state pesanti. I russi sono riusciti a mettere fuori combattimento molti carri armati ucraini, compresi gli AMX-10 forniti dai francesi e i carri armati Leopard di fabbricazione tedesca trasferiti dalla Polonia all’Ucraina.  I russi hanno anche distrutto il radar Hensoldt TRML-4D AESA, parte del sistema di difesa aerea  portato nel raggio d’azione per supportare le forze ucraine nell’offensiva. La sua neutralizzazione ha dato alle forze russe il comando dell’aria sopra il campo di battaglia. Non sappiamo molto delle vittime russe o delle perdite di materiali, ma sappiamo che l’esercito ucraino non è riuscito a guadagnare molto terreno nonostante impieghi la sua brigata migliore e modernizzata.

Si tratta della 47a meccanizzata, addestrata in Europa dalla NATO, dotata di visore notturno e dispositivi di imaging termico, veicoli da combattimento della fanteria compreso il Bradley statunitense, e sostenuta da un’enorme quantità di artiglieria, incluso l’ HIMARS.  Non è chiaro quanti danni  siano stati arrecati a questa brigata, ma altre unità sono state annientate, tanto che alcuni battaglioni si sono rifiutati di combattere. L’Ucraina ha ancora una forza molto grande che può portare in battaglia, quindi l’offensiva è solo nelle sue fasi iniziali, ma anche i russi hanno un’enorme forza di riserva, forse 200.000 soldati, che stanno iniziando a schierare. Certamente Zelensky non può chiedere apertamente un accordo ai russi perché distruggerebbe le sue relazioni con gli Stati Uniti e gli altri paesi della NATO e lo indebolirebbe in Ucraina, ma l’affermazione di Reznikov potrebbe avere una doppia valenza: o la richiesta al Cremlino di cambiare sin d’ora propri obiettivi, oppure che un accordo richiederà un cambiamento negli obiettivi dell’operazione militare speciale russa.  Se il ministro sta chiedendo ai russi di cambiare la loro posizione prima di un negoziato, la sua proposta verrà spinta a priori, ma è probabile che i russi stiano cercando di accertare cosa intendesse realmente Reznikov e se abbia effettivamente l’autorità per negoziare. A febbraio di quest’anno Zelensky intendeva licenziare il suo ministro per corruzione, come fu annunciato da tutti i media internazionali. In Ucraina, nonostante la censura, circolavano storie sul suo coinvolgimento in operazioni opache. Poi, misteriosamente, tutto è stato perdonato senza alcuna dichiarazione ufficiale, anche se l’attuale rapporto fra Zelensky e il suo ministro non dovrebbe essere idilliaco.

Al momento non è chiaro se Reznikov stia parlando per conto dei leader militari ucraini o Zelenskyj abbia avuto paura di un potenziale colpo di stato con la destituzione del suo ministro. Anche se Reznikov si fosse mosso di propria iniziativa,  i russi stanno testando attentamente la ua proposta sia per smascherarlo nei confronti del suo capo ,  oppure per valutare la sua serietà e capacità di negoziare. Magari pensando ad alcune  soluzioni per questa  “Operazione speciale” che alcuni ambienti russi, fra i più oltranzisti, vorrebbero trasformare in una dichiarazione di guerra, punto e basta. In ogni caso se la proposta di Reznikov, qualunque sia il suo vero obiettivo, verrà giudicata credibile, è probabile che venga discussa discussa attraverso canali non ufficiali o tramite intermediari fidati. L’ultima volta che ci sono stati seri negoziati tra le due parti è stato quando l’ex primo ministro israeliano Naftali Bennett ha fece la spola tra Kiev, Mosca, Germania e Francia. In seguito dichiarò apertamente che il suo impegno era stato minato dall’amministrazione Biden, che costrinse Zelensky ad annullare qualsiasi accordo. Secondo quanto affermò Bennett all’epoca, un tema centrale per possibili accordi era  la sicurezza personale di Zelensky e il mantenimento del suo governo, condizioni che Putin avrebbe accettato. Altro punto “politico” era la rinuncia di Mosca a quella che viene definita   “smilitarizzazione” e la  “denazificazione” dell’Ucraina. Successivamente tutte le parti coinvolte nel possibile accordo smentirono il contenuto dei colloqui, ma le affermazioni di Bennet restano. In conclusione se Reznikov è autorizzato ad avviare vere trattative, sia da parte di Zelnsky che di Washington, deve poterlo dimostrare ai russi, se invece  opera da solo e rappresenta una parte significativa dell’apparato di sicurezza ucraino, allora la sua iniziativa interesserà a Putin come un modo per rompere l’unità interna del Governo di Kiev.

aggiornamento la guerra di Putin ore 13.19

Related posts

Reshetnikov (Sviluppo Economico Federazione Russa): “Ci si adatta a sanzioni, verso aumento Pil”

Redazione Ore 12

Isw, attacco di San Pietroburgo “tentativo di intimidire altri blogger militari affiliati a Wagner”

Redazione Ore 12

Repubblica del Lugansk, attentato contro il Procuratore filorusso

Redazione Ore 12