Negli ultimi decenni gli incendi di boschi e altri ambienti naturali sono diventati sempre più frequenti e estesi in Europa, e il riscaldamento globale li renderà ancora più comuni in futuro. L’Ucraina non fa eccezione: anche lì gli incendi a partire dal 2022 l’Ucraina è uno dei paesi europei che brucia oggi anche a causa della guerra. I primi dati dell’anno in corso confermano l’aggravamento della situazione.
I boschi ricoprono il 18,5% del territorio ucraino,e circa un terzo di questi è formato da pini altamente infiammabili”, come riferisce Global Fire Monitoring Center (GFMC). Tra il 2020 e il 2022, la superficie di territorio andata in fumo in Ucraina è stata maggiore a quella bruciata in qualsiasi paese dell’Unione europea, compresi quelli mediterranei, soprattutto a causa dei grandi incendi verificatisi nel 2020 e degli scontri militari con la Russia.
La pratica di bruciare ramaglie e scarti delle attività agricole era tradizionalmente la causa principale degli incendi e benché sia vietata, è una pratica che rimane diffusa, mentre è stata quasi abbandonata in altri paesi europei, anche grazie agli incentivi offerti dall’Unione europea.
L’agricoltura interessa oltre il 70% del territorio ucraino:i fuochi che vengono accesi dai contadini in primavera e in tarda estate, dopo il raccolto, costituiscono i principali inneschi degli incendi su vasta scala. Se finiscono fuori controllo possono estendersi ai boschi nelle vicinanze e provocare vere e proprie devastazioni.
Riconoscendo la gravità della situazione, le autorità ucraine hanno recentemente aumentato a 440 euro la sanzione per chi viola le misure volte a prevenire gli incendi. Hanno inoltre istituito nel 2013 un’apposita organizzazione, il Regional Eastern European Fire Monitoring Center, che ha sede a Kyev riconosciuta dalla UE.
L’estensione degli incendi verificatisi nel corso del 2022 ha superato addirittura gli incendi devastanti del 2020 e l’Ucraina è stato il secondo paese europeo più colpito in base alla percentuale di territorio e il primo più colpito in termini assoluti.
La maggior parte degli incendi di boschi e ambienti naturali verificatisi nel corso del 2022 in Ucraina è avvenuto nelle aree interessate dai combattimenti che hanno finito per scatenare fiamme nei boschi o nei campi.Non sono stati solamente i boschi a bruciare: si sono verificati anche i tradizionali incendi dei terreni agricoli, ma la loro gravità è aumentata a causa della guerra.
La guerra non si è limitata a far aumentare il rischio di incendi, ma ha anche reso più difficile contrastarli. Personale e risorse che prima venivano impiegate per combattere gli incendi ora sono state indirizzate verso lo sforzo militare.
Tra le eredità che lascerà la guerra, la presenza di mine e di molti altri ordigni inesplosi costituirà un ulteriore ostacolo per il contrasto agli incendi in Ucraina e questo sarà un problema molto serio, perché renderà pericoloso affrontare e spegnere gli incendi. Ma per minimizzare i pericoli occorrerà rimuovere le mine e gli ordigni inesplosi – un’operazione molto lunga e complessa.
Il maggiore rischio di incendi e la minore possibilità di contrastarli graveranno sull’Ucraina per decenni, colpendo la salute e le vite della popolazione e risorse importanti per l’economia nazionale, come i campi e i boschi, o aree naturali protette.
L’impatto degli incendi non si ferma però al confine del paese in cui si verificano. Oltre a inquinare l’atmosfera e a devastare il territorio, gli incendi rilasciano anche emissioni di gas nocivi che contribuiscono ad aggravare ulteriormente il riscaldamento globale.
GiElle
aggiornamento la Guerra di Putin ore 13.55