La guerra di Putin

  Ucraina, “l’arma finale” di Kiev arriverà dagli Usa

Nel suo ultimo discorso agli ucraini Zelensky ha affermato che l’Ucraina stava preparando alcune azioni potenti, e quindi attendeva con impazienza le armi promesse dalla NATO. 

Secondo alcune indiscrezioni il presidente stava accennando a un’arma segreta di cui i russi presumibilmente non erano a conoscenza. 

Intimidazione al Cremlino? Forse ma l’affermazione è caduta sotto la lente di ingrandimento degli specialisti secondo i quali non si tratterebbe dei carri armati Leopard  e Abrams, che si sono dimostrati vulnerabili in combattimento. 

Nè Zelensky intendeva altro hardware della NATO, compresi i sistemi di difesa aerea Patriot forniti dagli Stati Uniti, i veicoli corazzati Stryker, i carri armati Challenger britannici, i carri armati AMX-10 francesi, i veicoli corazzati Kirpi turchi, gli obici da 155 mm semoventi americani Paladin e  diversi tipi di droni. 

Ma secondo l’ esperto statunitense Daniel Davis , un anziano scienziato della difesa ed ex tenente colonnello che ha prestato servizio quattro volte nelle guerre di spedizione americane, anche se gli aiuti raddoppiassero, non sarebbero comunque sufficienti a segnare una svolta nel conflitto a favore di Kiev. Anche perché secondo, Davis la, Russia ha concentrato sul territorio dell’Ucraina circa 300.000 militari, 1.800 carri armati, 3.950 veicoli corazzati, oltre 3.000 pezzi di artiglieria e lanciarazzi, 400 aerei a reazione e 300 elicotteri. Inoltre, i russi hanno costruito potenti fortificazioni e piantarono campi minati impenetrabili.

 

Supponendo, ma non è detto, che l’annunciata  l’offensiva delle forze armate ucraine sia destinata alla sconfitta con le armi già fornite e in dotazione, Anche Davis prevede il possibile impiego di una sorta di wunderwaffe (arma miracolosa)  a Stelle e Strisce, che scombussolerebbe i piani dell’esercito russo.  

Sino ad oggi il Pentagono ha evitato di trasferire al regime di Kiev sistemi ad alta tecnologia, soprattutto dopo l’esperienza del drone MQ-9, che, molto probabilmente, è già stato sollevato dal fondo del Mar Nero e studiato in laboratori e istituti di ricerca in russi.

Tuttavia proprio l’Ucraina è un campo dove potrebbero venir studiate le innovazioni segrete dell’industria della difesa americana. 

Il fatto che qualcosa di sperimentale, seppur in misura molto ridotta, possa facilmente finire su quella “piazza” lo si evince da forum informale DARPA (Agenzia per i progetti di ricerca avanzata del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti). Resta il fatto che gli Stati Uniti vorrebbero esaminare la fattibilità di molti dei loro progetti di difesa in condizioni di combattimento reali e non su campi di addestramento in cui le industrie produttrici sono in grado di creare “condizioni serra” per i test.

Una analisi delle pubblicazioni specialistiche sulle novità  DARPA, rivela  almeno tre sistemi che il Pentagono  potrebbero teoricamente sperimentare sul campo di battaglia ucraino.

Il Pentagono è oggi principalmente interessato alle armi ad energia diretta, meglio conosciute come laser ad alta energia, che presumibilmente possono distruggere obiettivi a centinaia di chilometri di distanza. Questo può sembrare fantascienza ma per alcuni esperti, gli ingegneri DARPA già hanno raggiunto qualche risultato. 

Basterebbe sperimentare il “raggio mortale” solo per pochi chilometri. 

Altra novità è che un potente generatore elettrico dovrebbe essere posizionato accanto al laser. Tuttavia, quasi tutti gli esperti americani non credono che Biden farà questo passo, poiché il rischio che questo sistema cada nelle mani di Mosca è troppo alto.

Un altro wunderwaffe, si riferisce ad armi senza polvere. Mentre la Russia è stata impegnata a costruire missili e sistemi missilistici ipersonici, gli Stati Uniti hanno sospeso alcuni test su queste armi, ma hanno lavorato   allo sviluppo di un cannone a rotaia.  

I cannoni a rotaia sperimentali a disposizione del Pentagono sono in grado imprimere al proiettile una velocità iniziale sette volte superiore a quella del suono,  senza temere che l’installazione venga fatta saltare in aria dai sovraccarichi, come può avvenire per gli obici attualmente impiegati.  

Quest’arma può essere utilizzata su navi con una potente centrale elettrica. Al momento solo  due cacciatorpediniere trasportano armi sperimentali, e nel caso dell’Ucraina non esiste un’opzione terrestre di impiego e l’opzione marittima non è realistica nelle attuali condizioni del Mar Nero.

C’è poi un proiettile specializzato chiamato Magneto Hydrodynamic Explosive Munition (MAHEM) è apparso nei segreti di DARPA. 

Usando l’elettromagnetismo per formare e dirigere un getto costante di metallo fuso su un bersaglio corazzato, MAHEM è un candidato molto più probabile per una “cavalcata” nella steppa dell’Ucraina.

Insomma il conflitto ucraino oltre a tritare carne umana da entrambe le parti, può divenire un “magnifico” terreno sperimentale per armi sempre più distruttive, di qui il passo verso l’impiego di atomiche tattiche non è distante. La follia distruttiva non ha limiti.

GIELLE

aggiornamento la Guerra di Putin ore 14.48

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