Il discorso alle Camere della Federazione russa del presidente Vladimir Putin è “propaganda politica smentita dai fatti”, la sospensione della partecipazione di Mosca al trattato Start non avrà “immediate conseguenze operative”. Quanto all’Ucraina, è necessario continuare ad armarla per permetterle di sedersi un giorno al tavolo del negoziato, al momento non in vista, “nella migliore posizione possibile”. Ne è convinto il presidente dell’Ispi Giampiero Massolo, ex capo dei servizi segreti e segretario generale del ministero degli Esteri, che in un’intervista a Il Messaggero, analizza il discorso al Paese del leader del Cremlino. “Non credo che voglia più soggiogare l’Ucraina, ma ritiene di poter consolidare quanto ha conquistato e controllare i quattro territori di cui ha fatto prima dichiarare l’indipendenza e poi li ha annessi. Non ha la benché’ minima intenzione di andare verso un vero dialogo, lui per primo non lo vuole”, sottolinea Massolo. “Ragione in più perché l’Occidente continui nella tattica e strategia di aiutare l’aggredito a difendersi”. “L’Occidente – prosegue Massolo – ha una regola di ingaggio fondamentale: non consentire il conflitto diretto con Mosca. Non può esserci vittoria militare per l’Ucraina, come riconquista di tutti i territori che la Russia ha sottratto dal 2014 in poi, senza un confronto diretto tra Occidente e Russia. Che non ci sarà. Vogliamo soltanto evitare di ritrovarci in una Europa in cui prevalga la legge del più forte”. Per l’ex segretario della Farnesina, “Biden passeggia per le strade di Kiev, la Nato si espande ai confini della Russia con Finlandia e Svezia, e l’Ucraina è indomita: chiaro che Putin ha perso la scommessa”. “Quella di Putin è la solitudine dell’autocrazia contrapposta alla forza del presidente americano che la riafferma in piazza a Varsavia. La forza della democrazia”, conclude.
aggiornamento la Guerra di Putin ore 11.54