A due anni dallo scoppio del conflitto bellico in Ucraina, SWG ha sondato l’opinione degli italiani. “Una larga maggioranza – si legge nel Radar dell’Istituto di ricerca triestino – ritiene che non abbia più senso proseguire la guerra perché appare difficile per gli ucraini migliorare la situazione sul campo rispetto alle posizioni attuali. Un atteggiamento pragmatico che quindi mette in conto l’eventualità di sacrificare alcuni territori dell’Ucraina per evitare il protrarsi del conflitto e ulteriori vittime inutili”.
Gli italiani sono sempre in prevalenza pro Ucraina “ma ben 4 nostri connazionali su 10 si sfilano ed evitano di esprimersi a favore di una o dell’altra fazione. Si nota, inoltre, un supporto significativamente più compatto alle truppe di Zelensky da parte degli elettori di centro e centrosinistra, minore invece nel centrodestra”.
Quanto al tema delle sanzioni anti Putin “si indebolisce, pur rimanendo maggioritario, il consenso alle sanzioni nei confronti della Russia, mentre sull’invio delle armi agli Ucraini rimane costante la spaccatura nell’opinione pubblica italiana: i contrari superano di misura i favorevoli, stesso quadro registrato all’inizio del conflitto”.
Infine la morte di Navalny. “È opinione diffusa – sottolinea il Radar SWG – che sulle responsabilità di Putin non ci siano dubbi e che l’Italia, assieme all’UE, deve reagire duramente nei confronti del regime russo. Tuttavia non è trascurabile la quota di chi vuole aspettare l’esito delle decisioni di medici e giudici sul decesso del leader dell’opposizione prima di esprimersi (25%) e di chi preferirebbe evitare interferenze nelle questioni interne russe (32%)”.
Fonte SWG, valori espressi in %, date di esecuzione 21 – 23 febbraio 2024, metodo di rilevazione: sondaggio CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 800 soggetti maggiorenni.
