Primo piano

Un miliardo di dollari per aggiornare i carri armati Ariete e un altro miliardo per 3 nuove motovedette

L’Italia ha firmato un contratto del valore di 848,8 milioni di euro (928,3 milioni di dollari USA) per aggiornare i suoi vecchi carri armati Ariete (nella foto) con il consorzio CIO, una joint venture tra le aziende italiane Iveco e Oto Melara, con un’opzione per l’aggiornamento di altri. Oggi l’Italia dispone I di 200 carri armati Ariete, ma solo 50 sono operativi. Lo riferisce la rivista americana Defence News. L’accordo, firmato il 2 agosto, è in trattativa da mesi, ma ha acquisito nuova urgenza con il conflitto ucraino.  Il mese scorso, il sottosegretario alla difesa italiano, Isabella Rauti, ha dichiarato al Parlamento che il paese ha bisogno di più di 250 carri armati per soddisfare i requisiti della NATO. Aggiunto che il Governo intende raggiungere tale obiettivo con l’ammodernamento degli Ariete e l’acquisto di 133 nuovi carri armati Leopard 2A8 dalla ditta tedesca Krauss-Maffei Wegmann, per i quali una quota di produzione includerebbe anche aziende italiane. Tuttavia è improbabile che l’Italia finalizzi l’accordo Leopard entro quest’anno, come avrebbero affermato fonti anonime contattate dalla rivista, le quali hanno anche riferito che  la proposta vendita di tutto o parte di Oto Melara, attualmente di proprietà della società statale italiana Leonardo, non è più in discussione. Si ricorda che negli ultimi mesi erano circolate voci secondo le quali  un acquirente francese o tedesco avrebbe acquistato Oto Melara.

Separatamente, Roma ha firmato un contratto da 925 milioni di euro con Leonardo e il cantiere italiano Fincantieri per l’acquisto di tre motovedette offshore, denominate PPX, con opzioni per altre tre. L’accordo, siglato con la joint venture Orizzonte Sistemi Navali delle due aziende e annunciato il 31 luglio, prevede la produzione di navi lunghe 95 metri, dislocanti 2.300 tonnellate e in grado di ospitare 97 membri dell’equipaggio. In una dichiarazione, le due società hanno affermato che le navi saranno dotate di un cosiddetto cockpit navale(quipaggiamenti elettronici installati a bordo degli aeromobili e preposti al pilotaggio.) sviluppato per le navi PPA della Marina Militare Italiana. Progettato con l’aiuto di aviatori navali per assomigliare alla cabina di pilotaggio di un aereo, il ponte presenta solo due navigatori che svolgono il lavoro che otto navigatori svolgono sulle fregate FREMM italiane. I due contratti arrivano mentre l’Italia pubblica i dati sulle esportazioni della difesa per il 2022, che ammontano a 5,23 miliardi di euro in licenze, in aumento del 5% rispetto al 2021.  La destinazione principale delle esportazioni è stata la Turchia, con un valore totale di 598 milioni di euro, che venderà anche parti e logistica per la flotta di elicotteri d’attacco T129 di Ankara di progettazione italiana. E’ importante rilevare che  il Governo italiano è intenzionato a portare le autorizzazioni all’esportazione di armi più direttamente sotto il controllo politico piuttosto che sotto la competenza dei burocrati ministeriali. Infatti sulla base a un disegno di legge approvato il 3 dal  governo, che dovrà venir votato dal Parlamento, verrà istituito  un comitato interministeriale per gestire e monitorare le vendite di armi, in sostituzione dell’unico dipartimento del ministero degli Esteri.

 

GiElle

Related posts

L’Inchiesta- Come difendersi dalle truffe elettroniche. La mappa del crowdstrike

Redazione Ore 12

Insieme ad Ischia altri 7.423 Comuni e il 93,9% del territorio nazionale sono a rischio. Il Rapporto Ispra

Redazione Ore 12

Biodiversità, Enpa: 1 mln specie a rischio, serve strategia organica

Redazione Ore 12