Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha recentemente imposto una tariffa doganale del 10% su tutte le merci importate negli USA dalla Cina, una decisione che fa seguito al 25% imposto a Canada e Messico e in attesa di assaggiare il suo bastone tariffario sulla UE. Fra le varie motivazioni di carattere commerciale e politico vi è l’accusa alla Cina di ‘importare illegalmente negli Stati Uniti l’oppioide Fentanil
Il Fentanil è diventato quindi l’ultimo campo di battaglia in una guerra commerciale in corso tra le due maggiori economie del mondo con la Cina che è attualmente la fonte primaria dei prodotti chimici precursori e necessari per produrre fentanil.
Già Cina e Stati Uniti avevano preso provvedimenti per limitare in modo netto il trasferimento di queste sostanze chimiche, ma la pipeline illegale del Fentanil è passata dall’esportazione diretta negli Stati Uniti dal Messico, dove viene fabbricato e quindi contrabbandato negli Stati Uniti.
Mentre gli oppioidi sintetici come il fentanil sono una classe di droghe relativamente nuova, l’oppio ha una lunga storia distruttiva nelle guerre commerciali a partire dalla prima guerra di oppio del 1839-42. Nella prima metà del XIX secolo, il governo britannico affrontò il problema economico delle importazioni di tè, porcellana e seta dalla Cina che avevano creato un grande squilibrio commerciale.
Un prodotto a cui gli inglesi potevano invece accedere in grandi quantità era l’oppio coltivato nei territori sotto il loro controllo coloniale. La risposta britannica per affrontare lo squilibrio commerciale, fu quella di inondare il mercato cinese di oppio nel 1830 quando milioni di cittadini cinesi erano già patlogicamente dipendenti dalla sostanza psicotropa..
Nel 1839, in risposta alla crisi della dipendenza dilagante, l’imperatore cinese inviò un funzionario, Lin Tse-Hsu, a Canton (moderno Guangzhou) per frenare il fenomeno alla fonte, distruggendone enormi quantitativi.
Fu allora che i mercanti ( o meglio dire gli spacciatori all’ingrosso) britannici, “indignati” da tali azioni, affermarono che la repressione cinese violava i principi del libero commercio e dei trattati, chiedendo un risarcimento per l’oppio distrutto e sollecitando l’intervento militare dell’Impero Britannico.
Le forze britanniche intervenute inflissero una serie di sconfitte militari sui cinesi fino al 1842, quando la guerra si concluse con il trattato di Nanking che aprì 5 porti ai commercianti britannici, imponendo pesanti riparazioni per le scorte di oppio distrutte e ottenendo il controllo britannico su Hong Kong come colonia permanente.
Ulteriori ostilità scoppiarono nella seconda guerra di oppio del 1856-58 quando le forze britanniche e francesi combinate inflissero di nuovo sconfitte militari alla Cina e chiesero ulteriori concessioni che ottennero.
I prodotti a base di oppio e oppiodi ebbero uno status ambiguo nel corso del XIX secolo. Il Laudanum, ad esempio, abusato da artisti e intellettuali dell’epoca, era una miscela di oppio, alcol e spezie disponibile come medicina per il sollievo dagli spasmi della tosse. Tuttavia era anche riconosciuto come potenzialmente velenoso e fatale se assunto in grandi quantità, oltre alle conseguenze psicofisiche della dipendenza. Tanto che le bottiglie di Laudanum contenevano sia dosaggi raccomandati (per non oltre tre mesi) e l’avvertenza dei suoi effetti velenosi.
Sino a qualche tempo fa Il marketing aggressivo da parte di aziende farmaceutiche tentò di minimizzava o addirittura negare, il potenziale distruttivo della dipendenza, che stava creando una vera e propria emergenza sanitaria dovuta dagli oppiacei negli Stati Uniti, in Canada e altrove.
Gli oppioidi come Oxycontin erano efficaci nel trattamento del dolore, ma hanno anche portato ad un aumento di dipendenza. Ovviamente lo spaccio su larga scala si adegua in vista negli enormi attuali profitti e dal 2016 gli oppioidi sintetici, come il Fentanil, hanno superato sia gli oppioidi tradizionali che l’eroina, come principale causa di sovradosaggio e morti.
Inizialmente la Cina era riluttante ad adottare misure per aiutare gli Stati Uniti a gestire l’enorme diffusione delle dipendenze e la minaccia dell’aumento dei dazi non spaventò certo Pechino, va comunque rilevato che le guerre dell’oppio ricordano ai cinesi l’inizio di quello che viene definito il “secolo di umiliazione” , il periodo in cui il paese fu colonizzato dalle potenze occidentali.
La retorica di Trump sulle tariffe ricorda in qualche modo quel periodo ed è improbabile che il governo cinese ora sarà più cooperativo sul traffico di droga e su altre questioni. Questo approccio suggerisce che gli Stati Uniti (liberali e liberisti) hanno appreso ben poco sull’importanza della cooperazione internazionale nell’affrontare le crisi dovute alle droghe dalle guerre di oppio in poi.
La relazione tra Cina e Occidente è cambiata in modo significativo dai tempi di quelle guerre e i ruoli sono invertiti, quindi a fronte dell’attuale crisi di oppioidi piuttosto che minacciare una guerra commerciale che solleva nei cinesi una memoria storica di subordinazione, dimostra invece che i negoziati sono la via per risolvere i problemi.
L’amministrazione dell’ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stata in grado di raggiungere un accordo attraverso la negoziazione tesa a ridurre la quantità del Fentanil che entra nel paese soprattutto indirettamente. Questo accordo fornisce un modello su come utilizzare il compromesso piuttosto che le minacce per combattere l’esportazione internazionale di Fentanil.
GiElle