Tra il 10 e l’11 aprile, la Casa Bianca ha annunciato un doppio importante appuntamento di Biden che incontrerà il primo ministro giapponese Fumio Kishida e il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr, con un mini-trilaterale dedicato all’Indo-Pacifico.
L’incontro sarà però anche un’opportunità per i tre Paesi di istituzionalizzare il loro accordo di difesa che rappresenti un contrappeso alla Cina.
Le Filippine di Marcos approvano senza dubbidi muoversi sotto lo scudo militare americano, lo stesso sembrerebbe non valere per il Giappone. Ma Tokio oscilla tra la la necessità di blindare l’asse con Washington in chiave anti cinese e anti nordcoreana, ma anche l’esigenza di agire in maniera autonoma.
Il Giappone infatti sta portando avanti anche il rafforzamento del proprio esercito con l’intenzione di provare a camminare con le proprie gambe in vista di un ipotetico cambio alla Casa Bianca con il ritorno diTrump.
Lo scorso anno il governo giapponese ha i approvato un aumento del +16% delle spese militari, con il dispiegamento di missili da crociera a lungo raggio che potrebbero colpire la Cina nel caso dovesse esplodere un conflitto a Taiwan. A
A livello istituzionale Washington e Tokyo restano legati ” per migliorare la sicurezza nell’area indo-pacifica, come ha spiegato la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre.
Ma una parte dell’opinione pubblica giapponese vorrebbe allentare l’abbraccio di Washington che peraltro prevede la nomina di un comandante americano per supervisionare delle sue forze in Giappone e il coordinamento di tutte le operazioni militari del Paese del Sol Levante.
In Corea del Sud, dove le truppe statunitensi e sudcoreane possono operare sotto un comando unificato le forze aeree, terrestri e marittime statunitensi in Giappone non hanno alcuna autorità su quelle nipponiche.
Per Pechino questo incontro triangolare equivale a un’altra mossa di Washington per espandere il proprio intervento strategico nel Mar Cinese Meridionale. Si starebbe quindi concretizzando la strategia adottata dagli Usa in Asia, basata su piccole alleanze regionaliper ingabbiare la Cina, a seconda dei punti di crisi che si presenteranno.
La Cina considera considera il vertice del 10-11 aprile una continuazione del trilaterale dello scorso agosto con Giappone e Corea del Sud,ma anche un’atro tentativo statunitense di circondare il Paese.
D’altra parte la risposta del Dragone è già nei fatti.
Durante la seconda sessione annuale del quattordicesimo Congresso Nazionale del Popolo, svoltasi il 5 marzo, il governo della Repubblica Popolare Cinese ha annunciato un aumento del 7,2% nel budget destinato alle spese per la Difesa, arrivando ad un ammontare totale di quasi 1.700 miliardi di yuan, pari a circa236,1 miliardi di dollari.
Tanto per fare deiraffronti,la spesa militare del Giappone è aumentata del 6% tra il 2021 e il 2023 superando i 46 miliardi di dollari, pari all’1,1% del Pil, mentre gli Stati Uniti hanno un budget per la Difesa di quasi 900 miliardi e la Russia di 87 miliardi.
GiElle