Covid

Vaccino, Galli (Unimi): “A ottobre un nuovo siero non aggiornatissimo tarato su Omicron 1”

Un’ estate, sotto il profilo dei contagi, davvero inaspettata. Infatti il caldo, a differenza delle scorse estati, non ha fiaccato il Covid- 19. Anzi, nell’ultimo periodo, è stato registrato un balzo in avanti nei contagi complice l’alta contagiosità di Omicron5. Oggi sono ben 107.122 i nuovi casi. Ma quando è previsto il picco? Come poter trascorrere le vacanze in modo ‘sicuro’? Perché i fragili e gli anziani è bene che si sottopongano alla quarta dose anche se il vaccino disponibile non è aggiornato? Per fare il punto su questi temi l’agenzia di stampa Dire ha raggiunto telefonicamente il professor Massimo Galli infettivologo, ex primario dell’ospedale Sacco di Milano e docente presso l’Università Statale di Milano (Unimi).  “È difficile prevedere- ha dichiarato Massimo Galli – quando arriverà il picco. I numeri degli infettati che vediamo riportati nei bollettini ufficiali sono poco d’aiuto perché, di quelli che si infettano, molti non denunciano la loro positività. Va inoltre tenuto conto che molti – più ancora che nel caso delle varianti precedenti – sono i casi asintomatici che sfuggono completamente a ogni possibile registrazione. A oggi, gli italiani che ufficialmente hanno contratto la malattia dal 2020 a oggi sono oltre 19milioni. È verosimile che qualche altro milione manchi al conteggio. Purtroppo, con queste ultime varianti non è infrequente che ci si reinfetti anche se già infettati in precedenza, il che complica sia i conti, sia le valutazioni su quanto una persona possa dirsi protetta. E ora gli ospedali cominciano di nuovo a registrare maggiori accessi e a dover dedicare interi reparti dedicati al Covid. In particolare, i reparti di malattie infettive riescono sempre meno ad assistere tutti gli altri pazienti con altre patologie importanti, dall’Hiv alle meningiti per arrivare a infezioni gravi da altra causa. Più in generale, negli ospedali questa situazione torna ad incidere sui ritardi e sui rinvii nell’assistenza a tutte le malattie correnti, a scapito dei bisogni della popolazione”.  “Con questo virus si deve necessariamente, almeno in parte, navigare a vista. Il virus è ‘invadente’- prosegue l’infettivologo- e solo in parte prevedibile sia nei tempi che nella sua capacità di diffusione. A partire dalla comparsa di Omicron 2 era evidente che era in grado di esprimere mutazioni ‘di successo’ in un lasso temporale limitato e che avrebbe potuto farlo ancora in breve tempo. L’abbiamo sostenuto in molti, ma le spinte della politica, che in molti paesi ancor più che in Italia ha imposto un ritorno alla normalità a tutti i costi, hanno di fatto ignorato queste evidenze. Ricordo che solo dall’inizio di quest’anno sono stati ben 32mila i morti ‘targati’ Covid in Italia e che nella grande maggioranza queste persone erano state infettate da varianti Omicron. Il fatto che molti di loro fossero già portatori di importanti malattie non può farli considerare ‘vuoti a perdere’ o ‘gente che sarebbe morta comunque’”. “Il vaccino ci tiene ancora fuori dagli ospedali e dal cimitero. Seppur non aggiornato- prosegue Galli- e quindi solo parzialmente efficace nel prevenire l’infezione da Omicron 5, nelle persone anziane e fragili esercita comunque una funzione protettiva, che può essere decisiva, in caso di infezione, per evitare la progressione di malattia. Ci risparmia cioè, nella grande maggioranza dei casi, la malattia grave. Io dopo tre dosi e una infezione da Omicron 1 ai primi di gennaio sto valutando di fare la quarta dose. Per coloro invece che hanno contratto l’infezione negli ultimi 4 o 5 mesi, la quarta dose può aspettare. Chiaro che poi la valutazione va compiuta sul singolo soggetto e valutando in particolare per gli immunodepressi, la risposta anticorpale. Se non sei in grado di rispondere, non risponderai neanche alla quarta, e in certi casi è opportuno saperlo. E optare per una terapia sostitutiva con anticorpi monoclonali, procedendo quindi a una ‘immunizzazione passiva’”. “Il vaccino nuovo che dovrebbe arrivare ad ottobre sarà mirato contro Omicron 1, aggiornato, quindi, ma non aggiornatissimo. Il condizionale sul tempo d’arrivo è d’obbligo. I quantitativi di vaccino necessari per immunizzare il mondo sono enormi e bisogna prima produrlo, poi distribuirlo e poi somministrarlo. Meglio non aspettare, soprattutto nei casi citati sopra”. “Ripeto quarta dose senza attendere per anziani e fragili e per tutti un uso accorto della mascherina, per quanto sia difficile indossarla nei mesi estivi. Si tratta di un importante strumento di protezione individuale soprattutto nei luoghi affollati e sui mezzi pubblici, dove mi pare che ci sia molta indifferenza. Nella prospettiva di una lunga convivenza obbligata con il virus, non abbiamo altra scelta”.

Dire

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