La guerra di Putin

Via dalla Scala di Milanodal prossimo 5 marzo il maestro amico di Putin

L’auspicata presa di posizione del maestro russo Valery Gergiev, da sempre considerato vicino a Putin, contro l’invasione dell’Ucraina non è arrivata. Almeno fino a questo momento. Dunque, per il sindaco di Milano, Beppe Sala, che è anche presidente della Fondazione Teatro alla Scala, è escluso che potrà salire sul podio scaligero il prossimo 5 marzo per dirigere La Dama di Picche.  “Il maestro non ha risposto – ha detto Sala a  argine dell’inaugurazione dell’anno accademico della Iulm – Io non ho chiesto alcuna abiura però ho chiesto una presa di distanza dalla guerra,  che è una cosa un po’ diversa. Vedo che altre persone nel mondo artistico, tipo la Netrebko, si sono espresse in questo modo, e anche molti nel mondo dello sport”. E ha aggiunto: “Io non voglio giudicare. Quello che so, ho chiesto un attimo fa al sovrintendente, è che Gergiev è ripartito, non ha risposto. Vedremo quello che succederà il 5 marzo quando si dovrebbe tenere il concerto ma a questo punto non credo che ci sarà”. Si aspetta dunque il nome del Maestro che sostituirà Gergiev sul podio. Sala, insieme al sovrintendente Dominique Meyer,  chiesto a Gergiev di condannare in modo deciso l’invasione altrimenti sarebbe saltata la collaborazione e la possibilità di continuare a dirigere l’opera la cui prima è andata in scena il 23 febbraio, poche ore prima dello scoppio del conflitto. Dopo la richiesta della Scala, Gergiev era atteso alla Carnegie Hall con i Wiener ma i concerti sono stati annullati. Senza una sua presa di posizione questo chiaro alleato di Putin, non calcherà più i palchi come direttore, della quasi totalità delle istituzioni musicali mondiali. E’ una sua scelta e se ne dovrà assumere pienamente la responsabilità.

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