Roma è una città a rischio idrogeologico, sono tante le zone a rischio sprofondamento, sulle quali è opportuno che si intervenga in via preventiva per limitare il più possibile pericolose voragini e cedimenti di suolo.
Proprio per queste ragioni e per la complessità del tema, oggi durante la commissione LL.PP. ho chiesto di convocare una specifica seduta per fare il punto proprio sulle attività che si stanno svolgendo per la prevenzione e la messa in sicurezza delle voragini nella nostra città.
Così in una nota Dario Nanni, Presidente della Commissione Giubileo 2025 e membro della Commissione Lavori Pubblici.
I dati prodotti dall’Ispra che annualmente censisce il numero di voragini che si verificano a Roma riflettono l’importanza del problema: solo dal 2010 al 2018 se ne sono registrate 90 l’anno, al ritmo di una voragine ogni 36 ore, per un totale di 720. L’Ispra inoltre ha stilato delle mappe di densità del terreno grazie alle quali è possibile individuare quali sono le zone più a rischio.
I repentini cambiamenti climatici, un aumento esponenziale dell’ urbanizzazione del suolo e le particolari condizioni dei territori di alcune zone della città sono le cause principali di allagamenti e cedimenti del terreno che risultano poi in queste pericolose voragini che interessano tantissime strade della città. Ricordo che questo fenomeno è anche un costo per l’amministrazione, che deve poi mettere in sicurezza la zona interessata dalla voragine e ripristinarla.
Sarebbe opportuno – conclude Nanni – che si crei una sinergia tra tutte le istituzioni preposte quindi il Governo nazionale, la Regione Lazio e Roma Capitale, affinché oltre alla mappatura della situazione si stabilisca un piano d’interventi sulla base delle priorità su cui iniziare ad intervenire prontamente.
