La guerra di Putin

Zelensky: “A Severodonetsk costo umano terrificante”. Distrutti tutti i ponti che portano alla città

 

“Il costo umano della battaglia” per Severodonetsk “è molto alto, è semplicemente terrificante” per gli ucraini. Lo ha dichiarato nel suo discorso quotidiano su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Severodonetsk rimane l’epicentro dello scontro nel Donbass. Difendiamo le nostre posizioni e infliggiamo perdite significative al nemico. Questa è una battaglia molto feroce, molto difficile. Probabilmente una delle più difficili di questa guerra. Sono grato a tutti coloro che ci difendono in questa direzione. Per molti aspetti, il destino del Donbass viene deciso lì”. Intanto sul terreno le forze del Cremlino starebbero avendo la meglio negli scontri nell’area industriale di Severodonetsk, dove si trova l’impianto chimico Azot, nei cui bunker hanno trovato rifugio alcune centinaia di civili. Lo riferiscono le milizie filorusse dell’autoproclamata repubblica popolare del Lugansk, secondo le quali le unita’ ucraine stanno arretrando. Ma non tutto è perduto per gli ucraini. Tutti i ponti che portano alla città sono distrutti, ma una parte della città è sotto il controllo dei militari ucraini. Severodonetsk non è bloccata”. Lo afferma, sul suo canale Telegram, il governatore della regione di Luhansk Serhiy Haidai. Da registrare poi una nuova richiesta di armi: “I rifornimenti militari dall’Occidente all’Ucraina non stanno arrivando “così rapidamente come dovrebbero”. Lo ha dichiarato alla Bbc il consigliere del ministro della Difesa ucraino, Yuriy Sak, precisando tuttavia che il suo governo è grato per le armi che ha ricevuto finora dai Paesi occidentali. “Siamo un po’ preoccupati, non c’è una comprensione sufficiente del livello della minaccia che stiamo affrontando e che l’Europa sta affrontando”, ha proseguito Sak, parlando quindi della situazione a Severodonetsk, nella regione orientale del Donbass. L’esercito ucraino, ha affermato, continua a proteggere la città “con quello che può”, ma sarebbe stato “molto più efficiente nel respingere il nemico e nel liberare la terra ucraina se avesse ricevuto più armi pesanti”. Il vantaggio della Russia dal punto di vista militare, ha aggiunto, è schiacciante. “In media, sparano circa 50mila colpi al giorno, significa letteralmente una raffica di colpi di mortaio, bombardamenti aerei, attacchi missilistici” e “al momento non c’è nemmeno una città ucraina che non sia nella zona a rischio. Proprio oggi c’è stato un attacco missilistico in una delle città della regione di Chernihiv, che non si trova nell’est dell’Ucraina”, ha conclus. Va detto poi che il leader dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ha dichiarato che chiedera’ rinforzi alla Russia per contrastare l’attacco delle forze ucraine al capoluogo separatista. “Stanno venendo utilizzati metodi di guerriglia proibiti, e stanno bombardando sobborghi di pendolari”, ha accusato Pushilin, “tutte le forze necessarie, comprese quelle alleate, comprese le forze della Federazione Russia, saranno coinvolte allo scopo di contrastare il nemico”.

aggiornamento la Guerra di Putin ore 16.54

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