La guerra di Putin

Zelensky al Congresso Usa: “L’Ucraina è viva e combatte”

 

“Contro ogni probabilità, l’Ucraina non è caduta ma vive e combatte: non ci arrenderemo mai”. Con queste parole Volodymyr Zelensky si è rivolto al Congresso americano durante la sua storica visita a Washington, primo viaggio all’estero dall’inizio della guerra. Visibilmente emozionato e interrotto più volte dagli applausi, il presidente ucraino ha voluto “ringraziare gli americani”, ricordando loro che possono “velocizzare la nostra vittoria” riferendosi indirettamente agli aiuti che sono in corso di valutazione e che incontrano lo scetticismo di alcuni repubblicani. “Abbiamo l’artiglieria, grazie. È abbastanza? Onestamente no”, aggiunge, sottolineando che gli aiuti concessi a Kiev “non sono beneficienza ma un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia”. Nonostante qualche defezione tra i Repubblicani, l’aula della Camera era gremita di rappresentanti e senatori di entrambi i partiti. Presente tutto il governo e qualche rappresentante dell’Intelligence americana. Una seduta così simbolicamente unita in nome della sicurezza non si vedeva dai tempi dell’attacco terroristico agli Usa dell’11 settembre 2001. Terminata la sua visita a Wasghinton, non è escluso che il presidente ucraino prossimamente possa visitare anche Regno Unito e, forse, Francia e Germania, secondo quanto riporta la Cbs. Zelensky al Congresso americano parla della Russia come di uno “stato terrorista” che va ritenuto responsabile per la guerra: Mosca potrebbe fermare l’aggressione “se volesse”. Poi lancia un messaggio anche ai russi che, a suo avviso, saranno liberi “solo quando sconfiggeranno il Cremlino nelle loro menti. La tirannia russa ha perso il controllo su di noi. La lotta continua e dobbiamo sconfiggere il Cremlino sul campo di battaglia”. Il presidente ucraino quindi cita la Seconda guerra mondiale, l’offensiva delle Ardenne e Franklyn Delano Roosevelt per spiegare la resilienza del suo popolo e ringraziare gli americani. “La vittoria dell’Ucraina sarà anche la vittoria dell’America”, osserva, menzionando la sua proposta di una formula di pace già presentata al G20. “Fra pochi giorni è Natale. In Ucraina lo celebreremo anche al lume di candela, e non per romanticismo. Non abbiamo l’elettricità e molti non hanno l’acqua. Ma non ci lamentiamo. La luce della nostra fede illuminerà il Natale”, osserva Zelensky ribadendo che quello che milioni di ucraini si augurano in questo momento è “la vittoria, solo la vittoria”. Il presidente quindi augura a tutti “buon Natale e un buon anno nuovo vittorioso”, prima di regalare al Congresso una bandiera ucraina che sbandierava a Bakhumt firmata dalle forse di Kiev. “Questa battaglia non può essere congelata o rinviata. Non può essere ignorata, sperando che l’oceano o qualcos’altro ci garantisca protezione. Dagli Stati Uniti alla Cina, dall’Europa all’America Latina, e da ogni angolo dell’Australia, il mondo è troppo interconnesso e indipendente per permettere a qualcuno di mettersi da parte e allo stesso tempo di sentirsi al sicuro quando una battaglia del genere continua”. E riconosce agli Stati Uniti la capacità di aver unito l’Europa contro l’aggressione russa: “L’Europa ora è più forte e più indipendente che mai”. Zelensky poi sottolinea i valori condivisi tra Stati Uniti e Ucraina: “Le nostre nazioni sono alleate in questa battaglia. E il prossimo anno diventerà un punto di svolta, il punto in cui il coraggio ucraino e la determinazione americana dovranno garantire il futuro della nostra comune libertà. La libertà del popolo che difende i propri valori”.

Aggiornamento la Guerra di Putin ore 15.10

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