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Acqua, Istat: “Quasi la metà dispersa nella distribuzione. Il Codacons denuncia Regione e autorità pubbliche

I dati disastrosi della rete idrica “colabrodo” sono all’attenzione delle Corti dei Conti regionali, dove il Codacons ha denunciato tutte le omissioni da parte degli enti locali che hanno fatto poco o nulla per risolvere tale criticità. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, nel 2020 sono andati perduti 3,4 miliardi di metri cubi, il 42,2% dell’acqua immessa in rete, a causa dei problemi della rete nazionale idrica – spiega il Codacons – Una situazione che non solo rappresenta un grave spreco per una risorsa preziosa come l’acqua, ma influisce sull’emergenza siccità danneggiando coltivazioni, allevamenti ed ecosistemi con danni economici e ambientali abnormi. Per tali motivi il Codacons ha presentato un esposto alle Corti dei Conti regionali, chiedendo di aprire una indagine nei confronti delle Regioni e delle Autorità di vigilanza locali, inclusi coloro che gestiscono la risorsa idrica e non hanno adottato le misure necessarie all’eliminazione degli sprechi, alla luce delle responsabilità per la possibile violazione dei principi di economicità ed efficienza che regolano la Pubblica Amministrazione, con gravi ripercussioni, disservizi e disagi a discapito della collettività. Ecco, c comunque, una parte della nota diffusa da Istat: Nel 2020 operano in Italia 2.391 gestori di servizi idrici, 161 in meno rispetto al 2018, ma la gestione è ancora fortemente frammentata.

Nel 2020 sono erogati ogni giorno per gli usi autorizzati 215 litri di acqua potabile per abitante nelle reti comunali di distribuzione. Nel 2021 sono adottate misure di razionamento dell’acqua in 15 comuni capoluogo di provincia/città metropolitana (erano 11 nel 2020), due anche nel Centro-Nord. Nel 2020, 6,7 milioni di residenti non sono allacciati alla rete fognaria pubblica.718,8 I millimetri di precipitazione totale annua registrata in media nei 24 capoluoghi di regione/città metropolitana 29,4%. La quota di famiglie che nel 2022 non si fidano a bere acqua di rubinetto. 296 I comuni senza servizio pubblico di depurazione delle acque reflue urbane

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