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Al Museo Nazionale Romano della Capitale il gigante di Mont’e Prama

 

L’opera nuragica proveniente dal Museo Nazionale di Cagliari è esposta insieme ad altri pezzi eccezionali tra statue greche, romane, etrusche e italiche, medievali, moderne e contemporanee.

 

Il Museo Nazionale Romano ospita la mostra “L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi”, un ensamble costituito da trecento pezzi di rara bellezza che raccontano la storia dell’uomo attraverso l’arte.

Mont’e Prama non poteva mancare, con le statue di pietra calcarea realizzate nel periodo tardo nuragico e ritrovate a partire dagli anni Settanta nelle colline del Sinis di Cabras.

Il Gigante proviene dalla collezione esposta al Museo Nazionale Archeologico di Cagliari ed è ammirabile nelle sale delle Terme di Diocleziano fino al 30 luglio 2023, occasione ghiotta per mostrare al pubblico romano e internazionale che visiterà il museo una delle bellezze diventate simbolo della Sardegna.

“Il complesso scultoreo di Mont’e Prama compare al fianco delle più grandi opere dell’umanità, a testimonianza di quanta ricchezza si celi nel Sinis. Essere parte di una mostra notevole come quella voluta a Roma dal ministro Gennaro Sangiuliano, dal direttore dei Musei Massimo Osanna, è motivo di grande orgoglio e indice dell’attenzione che il Ministero e le istituzioni rivolgono nei confronti del Parco Archeologico naturale del Sinis” ha affermato il presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni.

La mostra “L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi” è promossa dal Ministero della Cultura italiano e dal Ministero della Cultura e dello Sport della Grecia ed è organizzata dalla Direzione generale Musei e dal Museo Nazionale Romano in collaborazione con Electa. Ideatori e curatori del progetto sono Massimo Osanna, Stéphane Verger, Maria Luisa Catoni e Demetrios Athanasoulis, con il sostegno del Parco Archeologico di Pompei e la partecipazione della Scuola IMT Alti Studi Lucca e della Scuola Superiore Meridionale.

Il Gigante di Mont’e Prama è esposto nell’Aula V, dedicata al tema “Umani e divini”, all’interno della quale sono raccolte le diverse forme di rappresentazione dell’individuo nell’antichità: al fianco di “Gherreri” possono essere ammirate la statua femminile di Santorini, una della più antiche di tutta la scultura greca, esposta per la prima volta in assoluto al grande pubblico, e la statua in bronzo dell’arringatore.

Fra le opere presenti nel Museo romano anche un calco di due vittime anonime dell’eruzione del Vesuvio.

Per l’occasione riaprono al pubblico, dopo decenni, alcune delle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano, che ospitarono nel 1911 la Mostra Archeologica nell’ambito delle celebrazioni per il primo cinquantenario dell’Unità d’Italia e che conservano, ancora oggi, parte dell’allestimento storico degli anni Cinquanta.

Intanto fervono i preparativi per la partenza di Manneddu al Metropolitan Museum of Art di New York. La mostra newyorkese sarà inaugurata il 25 maggio.

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