Politica

Amministrative, a Milano potrebbe tornare in pista Albertini

È Gabriele Albertini la carta giusta che il centrodestra potrebbe schierare nella corsa contro Giuseppe Sala alle comunali di Milano dell’autunno. Il leader leghista Matteo Salvini non si nasconde più e scopre le carte durante la visita al centro vaccinale allestito alla Fabbrica del Vapore. “L’ho sentito più di una volta e abbiamo fatto come si fa al bar ad una certa età… Abbiamo rievocato i bei tempi antichi e abbiamo ricordato quanto Milano sia cambiata grazie alla giunta Albertini e alla Lega”.

Dunque, “nonostante in passato non siano mancati gli scontri tra me e lui, per me è un ottimo sindaco- afferma il leader della Lega- e mi piacerebbe che possa essere anche un ottimo sindaco per il futuro“. I motivi? “Perché molto di quello che è stato inaugurato negli anni successivi è stato ideato, progettato, finanziato e appaltato da Albertini e dalla giunta di centrodestra di cui la Lega fa orgogliosamente parte”.

Ovviamente la scelta, come ammette lo stesso Salvini, deve essere concertata con gli alleati di coalizione, FdI compresa. “Gli ho parlato io ripetutamente e non mi permetto di parlare a nome di altri– precisa il leader del Carroccio- ma i responsabili locali di Fdi ci hanno governato con Albertini, De Corato era suo vicesindaco e Maullu consigliere”. Quindi nessun dialogo per ora con i vertici nazionali di FdI, anche se “ne ho parlato con Berlusconi e con gli attuali consiglieri comunali e penso che Albertini-Sala sia una bella sfida sui progetti”.

Detto ciò, “penso che qualcuno arrivi un po’ stanco a questa sfida perché magari ambiva a qualche megaincarico nazionale che non entro nel merito del perché il PD non gli abbia offerto– incalza Salvini- mentre qualcuno arriva invece con la voglia di ripartire dove ci eravamo fermati”.

Insomma, l’attuale amministrazione al leader leghista proprio non convince, proprio sui fatti. “Io non ricordo in questi 5 anni di Sala un grande progetto, una grande opera lasciata in futuro alla città: gli scali sono fermi, lo stadio è fermo, quello che va avanti è il post expo e Mind”, aggiunge. Dopodiché “sapete che io con Albertini ho litigato non una ma 150 volte, compreso quando mise un veto su mia ricandidatura al Consiglio comunale”, quindi “sicuramente non può essere un uomo accusato di essere al servizio di Salvini e della Lega, e penso che- precisa- possa guidare una squadra che dia lo slancio che questa città ha un po’ perso”.

Ancora nulla di definitivo, però una pole position. “Ho incontrato persone in gambissima che ritengo all’altezza di sfidare Sala: penso a Rasia e ad altri. Sicuramente se qualcuno ha fatto per anni e bene il sindaco di Milano parte da un gradino in più. Se fossi Sala oggi- chiude- sarei più preoccupato rispetto alla scorsa settimana”.

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