Cronaca

Aprilia: il nuovo Sindaco Lanfranco Principi sostiene l’ONA per l’utilizzo dei fondi PNRR per la bonifica amianto dei siti dismessi

di Massimo Maria Amorosini

«Fondamentale l’utilizzo dei fondi del PNRR, per restituire interi territori alla fruibilità, e alla economia verde», così Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.

Amiantoed altri veleni nei siti dismessi. Quelli dell’archeologia industriale, che giacciono in tutto il territorio nazionale, ad iniziare dal nord Italia, Liguria, Piemonte, Lombardia, e passando per il Lazio fino alla Sicilia. La tutela dell’ambienteè importante per preservare la salutema anche la stessa economia, di cui è un fattore fondamentale, come ha dimostrato l’esperienza del Covid-19.

Così il Sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi , eletto con un vero e proprio plebiscito, attento alla tutela delle vittime dell’amianto, e del lavoro in generale, accoglie e sostiene le istanze dell’Avv. Ezio Bonanni e dell’Osservatorio Nazionale Amianto, perché anche la politica regionale e nazionale sia più concreta.

Infatti, in molti, troppi, casi, l’ambientalismo è solo di facciata e non è concreto. Così l’appello dell’ONA e dell’Avv. Ezio Bonanni alla premier Giorgia Meloni, e al Ministro dell’Ambiente On.le Gilberto Pichetto, perché siano utilizzati i fondi del PNRR.

Si insiste affinché il Ministro Fitto e tutti gli altri responsabili istituzionali del nuovo Governo, correggano gli errori e le mancanze del piano. Non ci sono soldi da restituire, o da non utilizzare. È necessario invece investire tutte le risorse, così come sostiene l’Avv. Ezio Bonanni e lo stesso Sindaco di Aprilia, che ha ereditato una città industriale alle porte di Roma, in cui molti siti fanno parte di quella archeologia industriale che necessita di interventi e anche del rilancio.

Non un serbatoio abitativo per Roma, quanto piuttosto un centro di cultura e civiltà unito a tutta la provincia di Latina, tristemente colpita dalla fibra di amianto. L’incidenza di mesotelioma, tumore del polmone e asbestosi, è in netto aumento nella città di Aprilia, e la nuova Amministrazione, ad iniziare dallo storico Consigliere Vincenzo La Pegna, hanno a cuore la tutela di questi lavoratori e anche dei cittadini.

Le numerose discariche abbandonate della città di Aprilia e di tutte le città circostanti necessitano di bonifica, e messa in sicurezza, ecco perché sono necessari i fondi del PNRR, e l’azione sinergica dell’ONA e dell’Avv. Ezio Bonanni con le istituzioni territoriali e nazionali.

Per esempio ancora nessuna bonifica alla “cava di veleni”, la discarica abusiva in via Corta ad Aprilia, scoperta e sequestrata nel 2017. A distanza di sei anni ancora non è stato messo in sicurezza il pericoloso sito in cui erano stati sversati e interrati illegalmente rifiuti. Crescono però, di giorno in giorno, i timori dei residenti dato che, dalle rilevazioni effettuate durante l’operazione condotta in quegli anni dalla Polizia Stradale di Aprilia e coordinata dalla Dda di Roma, qui venivano sversati rifiuti di varia natura, da cui esalavano fumi pericolosi.

La nuova Amministrazione, che mi onoro di guidare, segna una svolta nella politica ambientale di tutela dei cittadini e della loro salute. Nel rispetto delle numerose sentenze, che si sono susseguite in questi decenni, auspico che il prepensionamento dei lavoratori esposti ad amianto sia una conquista che non necessiti di azioni giudiziarie, ma soprattutto costituiremo gli strumenti tecnici e tecnico amministrativi per far bonificare i siti contaminati. La stessa Cava dei Veleni, a suo tempo segnalata dall’ONA e dai cittadini, deve essere al più presto messa in sicurezza, in piena collaborazione con l’Associazione e con l’Avv. Ezio Bonanni’ – così il Sindaco di Aprilia, Dott. Lanfranco Principi.

Il caso della “cava dei veleni” non è però l’unico luogo a destare allarme. Sono infatti diverse le vecchie discariche presenti sul territorio che ancora non sono state bonificate, in alcuni casi risalenti addirittura a quarant’anni fa. Continuano così il rischio di danni ambientali e quello per la salute dei cittadini.

Un recente esempio dei pericoli che corre la popolazione si è avuto con l’incendio che è divampato, a febbraio scorso, all’ex Freddindustria di Aprilia. Tuttavia, già tre anni prima, l’Osservatorio Nazionale Amianto, tramite il suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni, il consigliere Vincenzo La Pegna e il luogotenente della Guardia di Finanza Vincenzo Chiocca, aveva segnalato la possibile presenza nella struttura di amianto e il pericolo per la popolazione.

Fondamentale l’impegno di Enzo Chiocca, che è impegnato nel sociale, per la tutela della legalità, in linea con i valori e i principi dell’Osservatorio Nazionale Amianto, e dell’impegno dei suoi storici rappresentanti.

Calogero Vicario in Sicilia, Paola Santospirito in Puglia, Giacomo Buonpane in Campania, Nicolò Francesconi in Umbria, Mirco Zanoli in Emilia Romagna, Posarelli Massimiliano in Toscana, Elisabetta Sacchi nelle Marche, Massimiliano Alampi in Calabria, Antonio Dal Cin nel Lazio, e ancora Davide Fabretti in Lombardia. L’impego dell’ONA è su tutto il territorio nazionale. Quella della bonifica è il vero cavallo di battaglia dell’ONA che ha creato anche l’Osservatorio Nazionale Rifiuti e agisce in sinergia con l’Osservatorio Vittime del Dovere perché in molti casi questi siti contaminati sono stati sequestrati dalle Forze dell’Ordine.

Così l’Appuntato Dal Cin, in servizio con la Guardia di Finanza, fu comandato di vigilare su alcune carrozze ferroviarie ricolme di amianto, che erano state sequestrate dall’Autorità Giudiziaria. Per evitare che ignari cittadini si avvicinassero alla fibra killer, e cioè alle carrozze ferroviarie ricolme di asbesto, fu ordinata la vigilanza al predetto finanziere, che, forte della sua divisa, era privo di qualsiasi protezione.

In realtà, al di là della gloriosa uniforme della Guardia di Finanza, privo di maschere protettive, il Dal Cin ha inalato a pieni polmoni queste fibre, di cui non conosceva la lesività. La storia di Antonio Dal Cin, finalmente riconosciuto vittima del dovere, non si è ancora conclusa. Il contenzioso prosegue. Ma questa storia, quella di Antonio, è indicativa della necessità di bonificare, compresi i siti che sono nel Lazio e nel resto d’Italia.

Fa eco anche Massimiliano Alampi che guida l’ONA Calabria, ovvero le attività dell’ONA in quella particolare porzione dell’Italia, quella di Reggio Calabria, veramente ostica per la presenza delle attività calamitose: «Non serve solo l’azione giudiziaria come quella del Procuratore Gratteri e di altri validi Magistrati in tutta Italia, occorre la cultura della legalità, e soprattutto massicci investimenti per il sud Italia, troppo spesso dimenticato, come abbiamo richiesto alla premier Meloni, attraverso il nostro Presidente Avv. Ezio Bonanni».

L’amianto è un temibile cancerogeno e può causare gravi patologie asbesto correlate, tra cui il mesotelioma, il tumore al polmone, alla laringe e altre neoplasie. «Si continua a morire di malattie asbesto correlate– ha dichiarato l’avvocato Bonanni -. Almeno 7mila persone sono morte nell’ultimo anno. Eppure, la politica tace e le istituzioni sono assenti».

Occorrono misure adeguate e tempestive per far fronte all’emergenza e per accelerare le bonifiche sul territorio. Infatti la messa in sicurezza dei siti contaminati, da amianto o da altri agenti cancerogeni, è l’unico modo per eliminare il rischio di esposizione dei cittadini e tutelare la loro salute.

«Dove c’è l’amianto, ci sono malattie e morte, perciò, anche in questo caso, deve valere il principio di precauzione– continua Ezio Bonanni –. Non è più il tempo di parlare, bisogna agire al più presto, per liberare Aprilia dal pericolo e dall’incuria, così come tutta l’Italia».

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