La guerra di Putin

Russia: sventato attentato a  telecomunicazioni a Zelenogorsk (l’ultimo di una serie)

Nel territorio di Krasnoyarsk, regione russa situata in Siberia, sono state arrestate due persone che stavano progettando di far saltare stazioni di comunicazione di base a Zelenogorsk.

 

Lo riferisce l’ufficio stampa della sede regionale del Servizio di sicurezza federale (Fsb). “E’ stato sventato un atto terroristico nell’area della città chiusa di Zelenogorsk”, si legge nel rapporto.

 

Il dipartimento di sicurezza ha spiegato che due sostenitori dei “Cittadini dell’Unione sovietica,” un’organizzazione interregionale bandita nella Federazione Russa, progettavano di far saltare in aria le stazioni di Rostelecom e TransTeleCom a Zelenogorsk”.

 

L’obiettivo era quello di impedire la convocazione per la coscrizione per il servizio militare di cittadini russi soggetti alle misure di mobilitazione.

 

Secondo l’Fsb, tramite terzi avrebbero acquistato esplosivi e detonatori. Tuttavia, come riportato , quando li hanno ricevuti, sono stati arrestati dagli ufficiali dell’Fsb.

 

Nella città chiusa di Zelenogorsk (nota in precedenza come Krasnoyarsk-45) è presente l’impianto elettrochimico di Rosatom, che si occupa dell’arricchimento dell’uranio e della manipolazione dell’esafluoruro di uranio impoverito per scopi civili.

 

Come era tradizione con le città sovietiche con strutture segrete, la designazione “Krasnoyarsk-45” era in realtà un codice postale e implicava che il luogo fosse situato direttamente nella città di Krasnoyarsk, ma in realtà a 160 chilometri  da essa. La città rimane ancora chiusa, per voto degli abitanti. L’accesso è possibile solo muniti di apposito permesso di ingresso rilasciato dalle autorità cittadine.

 

Ma questo conato terroristico non è certo il primo della serie. Dalla fine di febbraio dello scorso anno, in Russia ci sono stati decine di attacchi agli uffici di registrazione e arruolamento militare, eventi impensabili prima del conflitto ucraino, che tuttavia rientrerebbero in una campagna coordinata, ma sono opera di anarchici di sinistra, attivisti filoucraini e gruppi di estrema destra, e addirittura di singoli individui. Almeno così riferiscono dall’FSB.

Ad aggravare il bilancio ci sono anche le decine di sabotaggi alla rete ferroviaria russa, difficilmente comparabili statisticamente con quelli degli anni precedenti, ma le autorità  stanno cercando di coprire questi incidenti a treni e stazioni, veri e propri sabotaggi, che sono comunque aumentati sensibilmente, tanto che vengono ormai  definiti  “guerra ferroviaria”.

Ma sospetti di sabotaggio aleggiano anche su altre esplosioni. Ad esempio il  20 aprile , in appena 48 ore, sono andati a fuoco unistituto di ricerca a Tver, un impianto di solventi a Dmitrievsky e uno stabilimento di impiantistica a Korolyov.

Alla fine dello stesso mese due esplosioni praticamente in simultanee a Bryanska circa 150 chilometri dal confine con l’Ucraina con un incendio alla Transneft, che gestisce gasdotti lunghi decine di migliaia di chilometri, infine la potente esplosione è avvenuta in una stazione servizio nel Daghestan a ferragosto con 45 morti del 15 agosto.

Dall’elenco vanno ormai esclusi gli attacchi alle regioni di confine quali Belgorod e Brinansk ormai vere e proprie zone di guerra per non parlare della Crimea che Kiev non considera territorio russo.

D’altra parteil capo dei servizi segreti ucraini, mr. Budanov, con un’intervista, rilanciata dall’agenzia Unian il 7 maggio, sottolineava che l’Ucraina combatterà contro gli invasori russi fino alla vittoria completa aggiungendo “Tutto quello che commenterò è che abbiamo ucciso russi e uccideremo russi in qualsiasi parte del mondo fino alla completa vittoria dell’Ucraina”. 

Anche escludendo (ma non tanto) la manina di Kiev questi “incidenti” oggettivamente hanno un comun denominatore: fare danni allo stato federale e mettere in difficoltà Putin boicottando la cosiddetta “operazione militare speciale” in Ucraina.

Segno che, al di là dei sondaggi che danno il gradimento di Putin al 70% , c’è un’opposizione nel Paese, aggressiva e minoritaria,  che non perde occasione per fare sentire la sua presenza.

GiElle

aggiornamento la Guerra di Putin ore 10.24

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