Cronaca

Architetto ucciso in casa nel torinese a giugno, fermati dai carabinieri tre albanesi

I carabinieri di Torino hanno fermato tre uomini di origine albanese per il delitto barbaro di Roberto Mottura, l’architetto 50enne ucciso a giugno nella sua abitazione di Piossasco. Le prove raccolte dagli investigatori sembrano confermare che il delitto sia stato l’esito di una rapina finita male. “Spero che marciscano in galera”, ha affermato il fratello della vittima. I tre uomini, tutti di origine albanese, sono stati fermati la scorsa notte dalle forze dell’ordine dopo una lunga indagine iniziata subito dopo l’omicidio dell’architetto 49enne. Nessuno dei tre avrebbe alcun collegamento con la vittima o la sua famiglia: una rapina finita nel sangue per gli inquirenti che non hanno mai avuto dubbi sulla dinamica dell’omicidio. “Sono dei ladri, una banda di ladri che andava in giro armata – le parole del fratello di Roberto Mottura – per un furto questi ammazzano una persona, per portare via quattro oggetti. È pazzesco tutto questo”. Nessuna soddisfazione ma solo tanta rabbia per i famigliari della vittima: “Mio fratello non c’è più e la famiglia è distrutta da tutto questo dolore. Quantomeno quella gente non è più in giro a fare altri danni. Adesso sono rinchiusi dentro una cella e ci resteranno, spero”. Roberto Mottura è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco la notte del 9 giugno scorso dopo aver sorpreso nella sua villetta di Piossasco i ladri che si erano intrufolati in casa per mettere a segno l’ennesimo colpo.

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