Esteri

Baghdad, guerra tra fazioni sciite dopo l’annuncio del ritiro dalla politica di Moqtada Sadr

Gravi violenze hanno funestato il precario equilibrio tra fazione in Iraq. Dopo l’annuncio del ritiro dalla politica attiva di Moqtada, si è scatenata una guerra tra fazioni sciite che si contendono la guida politica ed amministrativa del Paese. Secondo le fonti, gli scontri vedono da una parte le “Brigate della Pace” (Saraya as Salam) che riuniscono i seguaci armati del leader sciita Moqtada Sadr (nella foto) e, dall’altra, i jihadisti sciiti filo-iraniani dei partiti armati sostenuti dall’ex premier Nuri al Maliki. Moqtada Sadr è il vincitore delle ultime elezioni, mentre i partiti armati filo-iraniani sono stati sconfitti alle urne ma da anni fanno parte del sistema egemonico iracheno. Sono almeno 27 i sostenitori di Moqtada Sadr uccisi a colpi di arma da fuoco nella Green Zone di Baghdad durante gli scontri e l’occupazione dei palazzi governativi. Secondo fonti mediche, i feriti sarebbero oltre 400. In tutta la capitale è echeggiato il rumore di armi automatiche. Razzi nella Zona Verde, l’area altamente protetta nel centro che ospita istituzioni governative e ambasciate. Nelle ultime ore più volte le sirene antiaeree sono risuonate nell’ambasciata degli Stati Uniti nella Zona Verde di Baghdad. Al Arabiya e Al Iraqiya hanno riferito di razzi e colpi di mortaio sparati contro la Zona Verde, con alcuni colpi che avrebbero colpito alcuni edifici. I combattimenti si starebbero concentrando con maggior intensità attorno alla sede del ministero degli esteri iracheno. Le forze speciali irachene sono dispiegate in forza nella zona ma non riescono a sedare gli scontri. La situazione caotica ha anche determinato la scelta di alcune compagnie aeree di non coprire più le destinazioni irachene ed in particolare la Capitale Baghdad. L’Iran ha intanto sospeso i voli di linea. Gli Stati Uniti hanno descritto la situazione come “preoccupante”. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha “seguito con preoccupazione le proteste in corso in Iraq, durante le quali i manifestanti sono entrati negli edifici governativi, ed è particolarmente preoccupato per le notizie di vittime”. “Fa appello alla calma e alla moderazione ed esorta tutti gli attori interessati a prendere provvedimenti immediati per ridurre l’escalation della situazione ed evitare qualsiasi violenza”, ha aggiunto un portavoce. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha fatto sapere che non ci sono rischi diretti per il personale del contingente italiano e di Nmi.

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