E’ strappo tra il M5S e il Partito Democratico, in seguito agli ultimi scandali in Puglia. Dopo gli arresti per voto di scambio e corruzione degli ex Assessori Anita Maurodinoia e Pino Pisicchio, come aveva detto Giuseppe Conte, il M5S è uscito dalla maggioranza in Puglia.
“Ritengo che, una volta che avremo realizzato ciò che ci chiedono, questa parentesi si chiuderà velocemente, anche prima delle elezioni europee”, ha dichiarato al Fatto Quotidiano il Governatore pugliese, Michele Emiliano.
“Non era indispensabile uscire, e infatti comprendo l’amarezza e l’irritazione delle altre forze politiche che mi stanno sostenendo anche in questo momento. Detto questo, con Conte, Schlein e Fratoianni siamo concordi nel non voler più tollerare alcun tipo di attività che non sia perfettamente conforme ai principi di imparzialità e legalità”, ha proseguito.
“Faremo ciò che ci chiedono prima delle Europee, perché non vorrei che questo diventasse terreno di scontro, e quindi di ulteriore spaccatura, delle forze politiche che invece proprio qui in Puglia hanno dimostrato che si può governare bene insieme”, ha continuato.
“L’appello di Schlein a diventare dei metal detector della correttezza di coloro di cui ci circondiamo è nella sostanza ciò che sostiene Conte, ma i due partiti non si comprendono”.
Emiliano ha precisato di aver sentito la Segretaria del Pd, Elly Schlein: “E’ molto dispiaciuta: teme che i Cinque Stelle abbiano preso questa decisione per porsi nuovamente in competizione col Pd”.
“Penso che” Giuseppe Conte “sarà il Dracula del Partito democratico”, ha dichiarato il leader di Azione, Carlo Calenda, a “La Repubblica”. “Fa il suo cinico gioco. Il candidato premier lo vuole fare lui. Terrà il Pd sulle spine fino alla fine e poi porrà le sue condizioni”, ha continuato.
Se fossi al posto di Elly Schlein, ha aggiunto, “mollerei Conte. Anche perché al Nord non esiste”. “Fossi in lei andrei da solo, cercando di recuperare il consenso perduto. E quando si saranno ristabilite un po’ le distanze a quel punto Conte tornerà al suo posto, come merita”.
Secondo Calenda, “se resta con Conte il Pd rimarrà impigliato nella tela di un qualunquista. Un uomo di destra. E non me lo auguro”. Per quel che riguarda il caso Puglia, ha detto: “Ho sempre pensato male di Emiliano, tanto che ci candidammo contro di lui”.