Biden dice a chiare lettere ‘No’ a una massiccia offensiva di Israele a Rafah senza un “piano credibile” per proteggere più di un milione di persone che vi si rifugiano. Questa la richiesta avanzata dal presidente Usa al primo ministro israeliano Benjamyn Netanyahu. Biden, ieri al termine dei colloqui con il re di Giordania Abdullah alla Casa Bianca, ha detto che “una grande operazione militare a Rafah non dovrebbe procedere senza un piano credibile per garantire la sicurezza e il sostegno di oltre 1 milione di persone che si rifugiano” nella città. “Molte persone sono state sfollate più volte in fuga dalle violenze nel nord e ora sono stipate a Rafah, esposte e vulnerabili. Hanno bisogno di essere protetti”, ha aggiunto. Biden ha affermato che gli Stati Uniti hanno lavorato “giorno e notte” per concordare una pausa di sei settimane nei combattimenti tra Israele e Hamas come inizio verso un cessate il fuoco più lungo. Ha affermato che “gli elementi chiave dell’accordo sono sul tavolo”, anche se rimangono dei nodi da sciogliere. La Cina ha chiesto a Israele di fermare l’operazione militare a Rafah “il più presto possibile”. Lo afferma un portavoce del ministero degli Esteri in un comunicato. “La Cina… si oppone e condanna le azioni che danneggiano i civili e violano il diritto internazionale”, si legge nella nota. Pechino esorta Israele a “fermare le sue operazioni militari il prima possibile e fare ogni sforzo per evitare vittime civili innocenti.. .per prevenire un disastro umanitario più grave nella zona di Rafah”.
aggiornamento crisi mediorientale ore 14.08