Esteri

  Biden, effetto Gaza sulla prossime elezioni presidenziali Usa

 

di Giuliano Longo

 

L’amministrazione statunitense intensifica i colloqui diplomatici in Medio Oriente, temendo i contraccolpi elettorali di una guerra prolungata.

 

 

Mentre ormai Gaza è circondata da un anello di fuoco continuano gli sforzi della diplomazia americana in Medio Oriente. L’obiettivo di Washington è quello di garantire il diritto di Israele alla difesa riducendo i costi in vite umane e costi umanitari.

 

Il Dipartimento di Stato e la CIA spingono per una pausa umanitaria nella Striscia, ma non propone un  cessate il fuoco, che per Washington e Tel Aviv  consentirebbe ad Hamas di riorganizzarsi. Questa la linea del segretario di Stato Antony Blinken e del direttore dell’CIA William J. Burns.

 

 Biden intende evitare un allargamento del conflitto non solo nel tentativo di garantire la stabilità in Medio Oriente, ma guardando alle sorti elettorali  che lo vedono nettamente svantaggiato rispetto a Trump.

 
 Sul fronte militare, il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha annunciato domenica che, oltre alla presenza di una portaerei nel mediterraneo, un sottomarino di classe Ohio sta probabilmente transitando nel Canale di Suez. Un chiaro atto di deterrenza nei confronti dll’Iran e delle alleate milizie  Hezbollah nel sud del Libano, dove sono già in corso duelli di artiglieria con Israele.

 

Tanto per non farsi mancare nulla l’aviazione israeliana nei giorni scorsi aveva già attacco due importanti aeroporti in Siria suscitando le reazioni di Mosca alleata di Assad.

 

Secondo quanto riferisce il sito statunitense Axios, il capo della Cia, Bill Burns, nei prossimi giorni visiterà Israele dove incontrerà Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant il capo del Mossad David Barnea.

 

Successivamente si recherà anche in  Qatar, sostenitore di Hamas, ma che potrebbe svolgere  un ruolo chiave nei colloqui sul rilascio degli ostaggi in mano alle milizie di Gaza e con l’Egitto decisivo per gli aiuti umanitari a alla città della striscia ormai assediata.

Ma l’’escalation Hamas-Israele arriva a un anno dalle prossime presidenziali americane, che si terranno il 5 novembre 2024 è quindi è evidente che negli equilibrismi di Biden sulla sorte di Gaza pesa anche un calcolo elettorale.

 

Il ritiro degli USA e dai suoi alleati dall’Afghanistannell’agosto del 202 e i ritorno al potere del Talebani aveva provocato un contraccolpo alla popolarità di Biden arrivato alla Casa Bianca solo pochi mesi prima.

 

Ma oggi  una guerra su scala regionale in Medio Oriente rischia di avere un effetto ancora peggiore.Secondo un recente , infatti secondo un sondaggio delNewYork Times (di cui ha riferito anche ore 12 nei giorni scorsi) , Biden perde su Trump  in cinque dei sei più importanti “Swing States”, come vengono chiamati gli Stati tradizionalmente in bilico nel voto tra Democratici e Repubblicani.

 

Axios parla apertamente di un “problema razziale” per Biden, che sarebbe “già emerso in sordina nelle elezioni del 2020”. Infatti oggi, spiega il portale di informazione, Biden sta perdendo sostegno tra gli elettori ispanici e afroamericani, soprattutto negli stati oscillanti nel voto fra i due candidati.

 

Inoltre uno  studio dell’Arab American Institute (AAI),dimostra che  il sostegno incondizionato a Israele pesa sulle intenzioni di voto della comunità arabo-americana che crolla  dal 59% del 2020 al 17% nel 2024.

 

Gli araboamericani sono oltre 3.5 milioni, ma molti di più quelli di discendenza araba concentrati negli statichiave, di Michigan, Ohio e Pennsylvania. Infine, spiega l’AAI, ben due terzi degli americani con discendenza araba esprimono un’opinione negativa della risposta di Biden alla crisi in Palestina e Israele.

 

D’altra parte la posizione di Trumpnon può certi trovare consenso fra questa comunità perché dopo aver accusato Nethaniau di incapacitànel prevedere l’attacco di Hams, nel corso di un convegno con gli ebrei Repubblicani non solo ha ribadito il suo sostegno ad Israele ma ha parlato di una  “guerra di civiltà fra il bene e il male”.

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