Esteri

Biden sente Xi Jinping: problemi sulla questione Taiwan

 

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e quello cinese, Xi Jinping, hanno avuto un colloquio telefonico. E’ quanto fanno sapere i media di Pechino, secondo cui “i due capi di Stato hanno avuto uno scambio di opinioni sincero e approfondito sulle relazioni Cina-Stati Uniti e su questioni di interesse comune per le due parti”.

La Casa Bianca ha confermato la conversazione, precisando che è la prima dal luglio del 2022. Lo scorso anno, Biden e Xi si erano incontrati di persona in California.

La questione legata a Taiwan, ha evidenziato Xi, “è la prima linea rossa insormontabile nelle relazioni sino-americane”. “Non lasceremo che le attività separatiste, la connivenza esterna e il sostegno alle forze dell’indipendenza di Taiwan restino incontrollati”, ha garantito il Presidente cinese.

Dunque, ha proseguito Xi, citato dall’agenzia Xinhua, “ci auguriamo che gli Stati Uniti mettano in pratica la dichiarazione positiva del Presidente di non sostenere l’indipendenza di Taiwan”.

La Casa Bianca ha fatto sapere che il confronto è stato “franco” e “costruttivo” su molte tematiche. Il Presidente Biden ha messo in risalto “l’importanza di mantenere la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan e di rispettare la legge e la libertà di navigazione nel Mar della Cina”.

Un funzionario amministrativo di Washington ha reso noto, inoltre, che Biden ha espresso le sue preoccupazioni in merito alla collaborazione tra Pechino e Mosca per ricostruire l’industria militare di base russa.

“Se gli Usa sono disposti a portare avanti una cooperazione a vantaggio reciproco e a condividere i dividendi dello sviluppo cinese, la nostra porta sarà sempre aperta; se insistono nel sopprimere lo sviluppo high-tech della Cina e nel privarla del legittimo diritto allo sviluppo, noi non staremo a guardare”, ha detto Xi a Biden, secondo quanto riporta l’emittente cinese Cctv, in merito alla “serie infinita di misure per sopprimere economia, commercio, scienza e tecnologia della Cina”, mentre “l’elenco delle sanzioni contro le aziende cinesi è sempre più lungo: questa non è rimozione del rischio ma creazione di rischio”.

primapaginanews.it

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