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Coldiretti lancia l’allarme gelo: “Bene la pioggia e la neve per le scorte idriche, ma la violenza delle precipitazioni provoca danni alle colture”

Il maltempo con un brusco abbassamento delle temperature si abbatte sull’Italia in un 2022 che si classifica fino ad ora come l’anno più caldo mai registrato in Italia dal 1.800, con una temperatura di oltre un grado (+1,06 gradi) più elevata della media storica. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi undici mesi dell’anno in riferimento all’annunciato arrivo sulla Penisola di aria artica con neve a bassa quota e temperature in decisa diminuzione.
L’arrivo della pioggia e della neve, sottolinea la Coldiretti, è importante per ripristinare le scorte idriche in una situazione in cui manca all’appello quasi 1/3 dell’acqua rispetto alla media ma i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti. Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma che, sottolinea la Coldiretti, si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. Un’anomalia che quest’anno si è manifestata con il moltiplicarsi di eventi estremi che, conclude la Coldiretti, tra grave siccità e violente precipitazioni ha fatto salire a oltre 6 miliardi il conto delle perdite subite dalle campagne nel 2022.

 

 

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