Politica

  Corsa alla segreteria del Pd, si delineano gli scenari

Si delineano gli scenari per la corsa alla poltrona di segretario del Pd. In un partito che nei sondaggi è in caduta libera, ormai ci sarebbero alcune certezze, almeno quelle di Bonaccini, Schlein e Cuperlo e su queste si è aperto il dibattito pubblico: “Il congresso non è un talent show e siamo nella fase politica più complessa  e rischiosa dalla nascita del Pd. Dobbiamo rimettere in campo idee e personalità. Grande rispetto per tutti i candidati. Non c’è nulla da prendere, in questo congresso, c’è da ricostruire e va fatto con quella che io chiamo competizione cooperativa”. Lo dice il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. E aggiunge: “Il Partito democratico, probabilmente, è l’organizzazione più difficile da governare in Italia, un conto è allargare nel coinvolgimento e un conto è la capacità di guidarlo. Per questo dico che Bonaccini è una guida più solida”. Poi c’è chi si schiera per la Schlein: “Sono convinto che il grosso della sinistra, dentro e fuori il Pd, sosterrà Elly Schlein. Dopodiché il congresso non è un derby tra la sinistra e la destra del partito. Deve avere una natura costituente, discutere e ridefinire il nostro profilo politico e programmatico dopo una sconfitta storica”. Lo dice il senatore Pd Antonio Misiani in un’intervista a ‘Repubblica’. E aggiunge: “Pur avendo stima per tutti i nomi in campo, ho condiviso la candidatura di Schlein perché credo che al Pd serva una forte spinta innovativa. Elly è una ‘nativa democratica’, la sua storia interpreta meglio di altre la contemporaneità, i valori e le aspirazioni dei giovani, le battaglie della sinistra del XXI secolo per ridare dignità al lavoro, difendere ed estendere i diritti sociali e civili nella transizione ecologica e digitale, per la democrazia e la pace contro ogni autoritarismo”. Intanto il ticket Bonacini-Picierno scalda i motori e mette nei punti di programma e al primo posto la questione morale, travolta dallo scandalo del Qatargate. A questo punta il presidente della Regione Emilia-Romagna e candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico, Stefano Bonaccini. ‘Impresa’ da portare avanti assieme alla vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno che garantirà al governatore emiliano un appoggio solido nelle istituzioni europee dopo il polverone sollevato dentro il partito nel Qatargate.  L’evento pubblico che ufficializzerà per la prima volta il ticket Bonaccini-Picierno è  questo mercoledì 28 dicembre, al Teatro Vascello di Roma. Durante l’incontro verrà lanciato un pacchetto di proposte e un calendario di iniziative sui temi della legalità, della lotta alla corruzione e del contrasto alle mafie per le primarie del Pd. Il titolo è emblematico: “Patti chiari: contro corruzione e mafie per un Pd popolare”. Sullo scandalo giudiziario che ha coinvolto il Parlamento europeo e il Qatar, Picierno si è già espressa nei giorni scorsi, durante l’incontro con i candidati alla segreteria nazionale. “Una vicenda vergognosa – ha detto la vicepresidente del Parlamento europeo -. Il Pd non è nato assumendo il principio della superiorità morale verso gli altri, ma assumento il principio della moralità e della legalità come strumento essenziale di credibilità collettiva delle istituzioni e anche credibilità personale del mandato che secondo i principi costituzionale deve essere svolto con disciplina e con onore. Coloro che hanno provato a disonorare la nostra comunità devono essere espulsi”.  Di “espulsione” ha più volte parlato anche il presidente della Regione Emilia-Romagna. Con Picierno, Bonaccini va a recuperare nelle istituzioni europee quella parte di sinistra riformista nel Pd che in parte sostiene la sua candidatura a livello nazionale.

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