Economia e Lavoro

Crisi del Mar Rosso, a rischio 270 milioni di pelati e polpe Made in Italy

Si tratta del 10% di pelati, polpe, passate di pomodoro esportati all’estero

 Le difficoltà alla navigazione provocate dagli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso mettono a rischio circa 270 milioni di esportazioni di pummarola Made in Italy dirette in Asia nel 2023, tra pelati, polpe, passate e concentrato di pomodoro. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli effetti economici delle tensioni sui trasporti marittimi attraverso il canale di Suez.

 

Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di ben 10% del totale delle spedizioni all’estero di pomodoro Made in Italy trasformato diretto all’estero. L’allungamento delle rotte marittime tra Oriente e Occidente, costrette ad evitare il Canale di Suez, per arrivare in medio oriente, India e sud est asiatico, a causa dei ripetuti attacchi terroristici, hanno portato – continua la Coldiretti – ad aumenti vertiginosi del costo dei trasporti marittimi e dei tempi di percorrenza. I costi dei container stanno avendo aumenti vertiginosi che si riflettono sulla competitività del prodotto sui mercati esteri con aumenti a valanga che interessano anche le rotte non direttamente coinvolte.

 

Il pomodoro trasformato Made in Italy – evidenzia Coldiretti – rappresenta un ingrediente fondamentale della dieta Mediterranea e della vera cucina italiana candidata all’iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco. In Italia – spiega Coldiretti – sono circa 70mila gli ettari coltivati a pomodoro da salsa in circa 7.000 imprese agricole, oltre 100 imprese di trasformazione e occupa 10.000 addetti, per una produzione di 5,4 milioni di tonnellate di prodotto destinata a polpe, pelati, passate, sughi e concentrati consumati i Italia e in tutto il mondo con una valore totale delle esportazioni di 2,7 miliardi.

 

Complessivamente l’export agroalimentare Made in Italy in Asia – sottolinea la Coldiretti – vale 5,5 miliardi nel 2023 del quale quasi il 90% raggiunge i Paesi di destinazione per via marittima e si scontra con le difficoltà alla navigazione provocate dagli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso.  Una situazione che impatta pesantemente – continua la Coldiretti – sui prodotti deperibili come l’ortofrutta fresca con l’allungamento dei tempi che potrebbe creare problemi di conservazione del prodotto fresco con il rischio di perdere fette importanti di mercato che sarebbero poi difficili da recuperare.

 

Tra gli alimentari interessati alle esportazioni in Asia – conclude la Coldiretti – ci sono l’ortofrutta fresca e trasformata per un valore attorno al miliardo di euro, pasta e prodotti da forno per 800 milioni, dolci per altri 400 milioni e vino per oltre mezzo miliardo con la Cina che si contende con gli Usa il primato nel consumo di rossi di cui l’Italia è tra i primi tre Paesi fornitori.

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