Esteri

Crisi Ucraina, resta alta la tensione. Si cerca la via diplomatica e si ammassano soldati ed armamenti

La crisi ucraina non accenna a stemperarsi, nonostante i contatti dei leader politici con Vladimir Putin e l’appello del presidente ucraino Volodymir Zelensky a non “scatenare il panico”. Joe Biden ha infatti annunciato che gli Stati Uniti invieranno nel breve termine nuove truppe in Europa dell’est nei Paesi della Nato. L’annuncio del presidente degli Stati Uniti arriva sulla scia dei timori di una possibile invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Negli ultimi mesi Mosca ha ammassato oltre 100mila soldati ai confini con Kiev: “Invierò truppe in Europa dell’est nei Paesi della Nato nel breve termine. Non molte”, ha detto Biden. Il Pentagono ha già messo 8.500 militari in stato di allerta per un possibile dispiegamento nei Paesi Nato dell’Europa dell’est. Secondo una ricostruzione fatta dalla Cnn, Biden avrebbe poi addirittura messo in guardia Zelensky sul fatto che Kiev potrebbe essere “saccheggiata”. Zelensky che pare non concordare sulla gravità della situazione, lo avrebbe invitato a abbassare i toni.  Sarebbero arrivate intanto le risposte scritte da Usa e Nato alla Russia, sulle quali il Cremlino ha affermato che “non ci sono molte ragioni di ottimismo” nella risoluzione della crisi. Il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha spiegato che la risposta degli Stati Uniti, che non verrà resa pubblica, conteneva alcuni elementi che potrebbero portare all’avvio di un serio colloquio su questioni secondarie”, ma ha sottolineato che “il documento non contiene alcuna risposta positiva sulla questione principale”, ovvero sull’espansione a est della Nato. Il presidente turco Erdogan punta a mediare tra i due paesi prossimi allo scontro, Putin ha accettato di incontrarlo per discutere con lui della crisi con l’Ucraina. Prima avrà un’incontro con Zelensky previsto per il 3 febbraio, mentre Mosca ha fatto sapere che la data del viaggio di Putin ad Ankara sarà decisa solo dopo il suo ritorno dalle Olimpiadi invernali di Pechino, che si inaugurano il 4 febbraio. Erdogan continua a dire che Ankara non vuole vedere le tensioni trasformarsi in un conflitto e che resta aperto il dialogo con entrambi i Paesi, ma nello stesso tempo ha ribadito che non riconoscerà mai l’annessione russa della Crimea, definendo “alcune delle richieste” di Mosca “inaccettabili”. E si parla sempre più insistentemente della possibilità di bloccare il progetto del gasdotto Nord Stream 2, che dovrebbe far arrivare il gas naturale dalla Russia alla Germania,è una delle leve più spesso utilizzate dai leader occidentali per tentare di scongiurare l’invasione russa sul territorio ucraino. E’ quanto ha detto il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock durante un dibattito parlamentare sull’evoluzione della crisi nella vicina Ucraina.

aggiornamento crisi Ucraina ore 12.14

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