Il World Economic Forum a Davos torna, dal 16 al 20 gennaio, con l’edizione 2023: la prima in presenza e in versione invernale da gennaio 2020. Un “Wef23” con numeri da record, oltre 2.700 i leader previsti, e massicce misure di sicurezza visto che nella città svizzera è atteso – ma non ancora confermato – anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, oltre ai vertici dell’intelligence Usa e dell’Fbi. Presenti le istituzioni europee, mentre la delegazione italiana, con la rinuncia del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per sopraggiunti impegni, si assottiglia. Oltre ai 2.700 leader, sono senza precedenti anche i ben 57 ministri delle Finanze e massiccio è l’afflusso di banchieri centrali, 17, con una rappresentanza forte di capi di stato e governo europei: dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen al vice Valdis Dombrovskis, dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola fino ai commissari Gentiloni (Affari economici), Hahn (Bilancio), Simson (Energia) e alla numero uno della Bce Christine Lagarde, che parlerà venerdì 20 a un panel con la presidente del Fmi, Kristalina Georgieva.