Medicina

Dengue: circolare del ministero della Salute per prevenirne la diffusione

Potenziare la sorveglianza contro la Dengue, implementare le bonifiche e formare il personale sanitario, fornendo indicazioni anche ai cittadini. Arriva una nuova circolare del Ministero della Salute che indica che si dovrà provvedere alla predisposizione, previa programmazione, di misure locali di monitoraggio e di contrasto dei vettori; individuare tutti i potenziali siti a rischio di introduzione di nuove specie di zanzare invasive; provvedere alle attività per una corretta comunicazione che aumentino la consapevolezza del rischio dengue in ambito pubblico. Previsti controlli anche nelle donazioni di sangue.  Le nuove indicazioni sono fornite alle Regioni alla luce dell’aumento dei casi al momento particolarmente grave nelle Regioni delle Americhe, in vista dell’avvicinarsi della stagione di maggiore maggiore circolazione della zanzara tigre. La nuova circolare, firmata dal direttore della prevenzione Francesco Vaia, invita le Regioni a predisporre tutte le misure previste dal Piano Nazionale di Prevenzione (PNA). In particolare l’atto chiede di potenziare la sorveglianza dei casi umani di dengue su tutto il territorio nazionale, soprattutto in termini di tempestività, di rispetto dei flussi di comunicazione e sensibilizzando gli operatori sanitari, tra cui pediatri di libera scelta e medici di medicina generale, per permettere la rapida identificazione dei casi.  Per il Ministero e’ anche necessario implementare tutte le azioni di bonifica ambientale previste mirate a ridurre i siti di proliferazione e di riparo per le zanzare. (es. rimozione dei potenziali focolai larvali, pulizia e manutenzione di quelli inamovibili, sfalcio della vegetazione incolta) e provvedere alla predisposizione di misure locali di monitoraggio e di contrasto dei vettori.  Impedire che il vettore della malattia infettiva tropicale Dengue, la zanzara Aedes aegypti, “venga introdotto in Italia”. È l’obiettivo della seconda circolare diffusa sempre dal ministero della Salute su misure di vigilanza sanitaria nei confronti del virus . La progressione dei casi a livello internazionale, soprattutto in Brasile, ha spinto il ministro alla misura, anche se Francesco Vaia, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero Salute, assicura: “In Italia non c’è alcun allarme Dengue, come ha già ribadito il ministro Orazio Schillaci. Abbiamo il dovere di prevenire ed evitare quindi che l’Aedes aegypti, maggiore responsabile della trasmissione della malattia Dengue, possa attecchire in Italia e per questo con la circolare attiviamo ulteriori azioni di controllo nei punti di ingresso del Paese, in particolare sugli aeromobili e sulle navi che arrivano dalle aree ad alta incidenza o a rischio, secondo l’elenco delle agenzie sanitarie internazionali”. E in questo senso gli infermieri sono in prima linea, soprattutto dopo la recentissima emanazione dell’Atto di indirizzo per l’individuazione delle priorità politiche del Ministero della salute – 2024, in cui è chiaramente specificato tra le altre misure che per  aumentare l’efficienza delle strutture ministeriali “continueranno le attività volte all’istituzione del profilo professionale di Infermiere e la definizione della declaratoria delle relative competenze, in relazione al fabbisogno e alle esigenze organizzative derivanti dalle materie di natura tecnico-sanitaria svolte dal Ministero e dalla costante evoluzione del settore. L’istituzione del profilo professionale è prodromica alla futura attivazione delle procedure di reclutamento per il personale con la qualifica di infermiere, da inquadrare nell’area dei funzionari, al fine di garantire, presso gli Uffici di sanità marittima (USMAF), il supporto all’erogazione delle prestazioni sanitarie e medico-legali da parte di detti Uffici, in applicazione del Regolamento sanitario internazionale, anche in considerazione dei significativi flussi migratori che stanno interessando i porti italiani, nonché per l’effettuazione delle visite ai fini dell’accertamento dell’idoneità psico-fisica e per la valutazione dell’inabilità temporanea e permanente dei marittimi”. Quindi non solo lo sviluppo della professione infermieristica all’interno del Ministero, ma in particolare proprio negli uffici USMAF che sono quelli più coinvolti dell’attività di prevenzione della Dengue. “L’Italia – ha dichiarato il ministro Orazio Schillaci – si contraddistingue come il primo Paese europeo che ha posto in essere immediatamente le misure di prevenzione della Dengue, attraverso l’azione del Ministero della salute e dei dipendenti uffici periferici di sanità marittima, aerea e di frontiera collocati nei principali porti ed aeroporti italiani” Ed è sempre Vaia a sottolinearlo: “I nostri operatori delle USMAF, attivi in porti e aeroporti – spiega – verificheranno che siano messe in campo adeguate azioni di profilassi quali ad esempio la disinsettazione e la disinfestazione e, ove necessario, le prescriveranno”. “Dopo la prima circolare sulla Dengue che alzava l’allerta – spiega ancora Vaia – abbiamo fatto questa seconda circolare che è dispositiva. Ovvero i nostri operatori degli USMAF-Sans, i nostri terminali in porti e aeroporti, verifichino all’interno delle navi e degli aerei che provengono dai Paesi dove la Dengue è presente che sia stata fatta la profilassi necessaria, e se non fossero state predisposte tutte le misure le disporranno i nostri operatori delle USMAF-Sans.”

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