Politica

Diritto e durata degli scioperi, è guerra di nervi tra Pd, Cgil e Lega

 

di Chiara Napoleoni

 

“Il governo dimostra di non aver nessun rispetto per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici oltre che delle prerogative delle forze sindacali. Mentre negano il salario minimo e tagliano le pensioni nella manovra di bilancio ora attaccano pure il diritto allo sciopero, un diritto consacrato nella Costituzione. Il Partito Democratico sarà sempre al fianco di chi lavora e respinge con forza le provocazioni di Salvini e della Lega”. Lo dichiara la segretaria del Pd Elly Schlein. Poi la replica della Lega: “La segretaria del Pd Elly Schlein ignora che non è solo il Ministro Matteo Salvini a invitare alla ragione il capriccioso Maurizio Landini, ma anche il Garante per gli scioperi.Il 17 novembre i trasporti non potranno fermarsi per 24 ore, a danno di milioni di italiani, per garantire il weekend lungo alla Cgil. Il dirittto allo sciopero è sacrosanto, ma perfino il sindacato rosso deve rispettare le regole. Evidentemente Landini ha dimenticato l’abc delle mobilitazioni: capita, dopo troppi anni impegnati a coprire il malgoverno del Pd a livello nazionale, a cominciare dalla tragica legge Fornero contro la quale non ci furono scioperi generali”. Poi i sindacati che certamente non hanno mandato giù facilmente le parole di Salvini. A stretto giro di posta la replica di Landini: ”Io penso che questo sia un attacco al diritto di sciopero e che sia un modo arrogante – così Landini -. Non sono i ministri che decidono quante ore di sciopero si programmano e se si fanno o no: è diritto delle persone decidere se vogliono aderire”. Quella di Salvini è dunque “una logica arrogante – prosegue -perché pensa di poter stabilire quando gli scioperi sono validi, mentre il diritto allo sciopero è garantito dalla Costituzione”. Da parte sua, la Cgil sta rispettando tutte le leggi: “C’è un confronto aperto con la Commissione di garanzia, non capisco perché interviene il ministro”, conclude il leader di Corso d’Italia.Ed ancora i segretari confederali di Cgil e Uil, Maria Grazia Gabrielli e Emanuele Ronzoni. “Non è un ministro che può decidere quale deve essere la durata di uno sciopero, diritto garantito, sia beninteso, dalle leggi e dalla Costituzione. E ricordiamo al Ministro Salvini che il sindacato è sempre rispettoso delle regole”. “Inoltre, vogliamo ricordare – proseguono i due dirigenti sindacali – che spetta alla Commissione di garanzia la valutazione sulle proclamazioni di sciopero e le sanzioni. Al ministro compete la precettazione ma solo quando, in concomitanza, con lo sciopero si verifichino eventi calamitosi o di concreto e grave pericolo per l’ordine pubblico”. “Registriamo – inoltre – che il ministro Salvini ha la memoria corta oppure il pugno duro selettivo: da settembre ad oggi ha ‘consentito’ ben tre scioperi di 24 ore dei trasporti, non proclamati da sindacati confederali, di cui uno il giorno prima di uno sciopero dei Taxi, anch’esso di 24 ore”. Lo sciagurato intervento di Salvini “è ancor più inopportuno alla luce dell’incontro richiesto, nel rispetto delle regole, da Cgil e Uil, alla Commissione garanzia sciopero, unica autorità competente in materia e già fissato per lunedì mattina”. “La verità è che ormai in questo Paese il diritto di sciopero è messo in discussione solo se chi lo proclama non è d’accordo con questo ministro e con questo governo – concludono Cgil e Uil -. Più il ministro alza i toni e più le sue dichiarazioni favoriranno l’adesione allo sciopero tra le lavoratrici e i lavoratori”.

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