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Disastro della Marmolada, il bilancio definitivo è di sette morti e cinque dispersi

C’è un primo bilancio, che potrebbe essere quello definitivo, del disastro della Marmolada. Le vittime dovrebbero essere sette, ma risulta al momento impossibile stabilirlo con certezza. Lungo la scia del crollo del serracco, i soccorritori hanno recuperato brandelli di vestiti e poveri resti umani. Da terra le ricerche sono sospese, poiché c’è il rischio di nuovi cedimenti. La parte del ghiacciaio restata in vetta è tagliata in due punti che potrebbero staccarsi e venire giù in pochi istanti. Le ricerche degli ultimi 5 dispersi, tutti italiani, proseguono dal’alto con l’utilizzo di droni ed elicotteri. Al momento, delle sette vittime accertate quattro sono state identificate, due sono in corso di riconoscimento e “una è sconosciuta”, comunica la Procura di Trento spiegando anche che i feriti sono otto, di cui uno dimesso, e i dispersi sono cinque. I 5 dispersi – fra cui due donne – sono tutti italiani provenienti dal Veneto, riferisce il Soccorso alpino. Otto su 13 le persone rintracciate dalla compagnia dei carabinieri di Cavalese, in collaborazione con le autorità della Provincia autonoma di Trento e della Regione Veneto. Le ricerche sono riprese questa mattina solo dall’alto utilizzando droni ed elicotteri, dopo che nella giornata di martedì erano state interrotte quelle di terra per il rischio di ulteriori distacchi. Solo se viene individuato qualcosa un soccorritore viene imbragato e si procede al recupero: procedere diversamente mette a rischio la vita dei soccorritori esposti al crollo della ‘pancia del finanziere’, il soprannome del serrato sotto Punta Rocca, a quota 3200 metri, in bilico 700 metri sopra di loro. “Continuando comunque l’attività con i droni appena possibile inizieranno ricerche in sicurezza con personale sul posto”, ha annunciato Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento al termine della riunione tecnica dopo la valanga sulla Marmolada. Probabilmente la ricerca a vista inizierà tra “due giorni”, ha aggiunto Maurizio Dellantonio presidente nazionale del Soccorso alpino. Decisione presa dopo che i droni “non stanno dando i risultati sperati”. Si partirà dalla parte più bassa per ridurre i rischi, mentre anche nel pomeriggio sono stati trovati resti, indumenti e attrezzatura.Le operazioni di ricerca, proseguite per l’intera giornata, proseguiranno per tutta la settimana, 24 ore su 24. La speranza, quasi una chimera, è che si sia creata qualche sacca d’aria per i 5 dispersi, ma con il passare delle ore l’ipotesi diventa sempre più irreale. “Appena arrivati -racconta il Vigile del Fuoco, Zambelli – l’impatto è stato devastante davanti mi sono trovato un’immagine impressionante, la slavina è grandissima, mai vista una cosa del genere neanche in tv”. I corpi recuperati erano in parte sopra la valanga, altri sono stati recuperati seguendo le corde a cui erano legati. Intanto, due cittadini della Repubblica Ceca sono stati riconosciuti tra le sette vittime. Tra le vittime accertate Filippo Bari, Tommaso Carollo e Paolo Dani. I familiari hanno riconosciuto l’ultimo degli otto feriti coinvolti nel crollo del ghiacciaio della Marmolada che non era stato ancora identificato. Il numero dei ricoverati scende peraltro a sette visto che in giornata uno dei feriti è stato dimesso. Infine, “sono stati individuati i proprietari delle auto parcheggiate all’imbocco dei sentieri che portano al ghiacciaio. Tutti risultano negli elenchi in possesso delle forze dell’ordine” il che lascia supporre che il numero dei dispersi sia definitivo.

aggiornamento disastro della Marmolada ore 11.50

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