La guerra di Putin

Elon Musk, sta giocando le sue carte per la pace in Ucraina o sta solo facendo i suoi interessi?

 Di Giuliano Longo

La telefonata

Nella telefonata tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky è intervenuto un terzo, il magnate Elon Musksollevando un vespaio di retroscena e commenti. Un fatto che dimostra  quanto Elon su quel conflitto abbia le idee ben chiare soprattutto perché è la sua rete di satellitiStarlinkche supporta gli ucraini, altrimenti ciechi sulle mosse dell’avversario russo.

Se poi fosse vero che intrattiene segrete liason con Putin  che gli avrebbe pomesso di non attaccare i suoi satelliti, utili anche a Mosca, è chiaro quanto sarà influente sulle prossime mosse dell’amico Donald per l’Ucraina.

La telefonata è durata circa 25 minuti. Secondo le fonti, dopo che Zelensky si è congratulato con Trump, il presidente eletto ha affermato che sosterrà l’Ucraina, ma non è entrato nei dettagli  Anche perché in meno di mezz’ora  è difficile delineare un piano di pace e soprattutto, si sa,  le rassicurazioni non contano niente, come quelle di Mosca pochi giorni prima dell’invasione.

Il Ruolo di Musk

Staremo a vedere, ma quello che interessa maggiormente i commentatori è il ruolo di Musk a fianco di Trump alla cui vittoria ha contribuito con fiumi di dollari e soprattutto con la sua strategia di comunicazione anche tramite X.

Oggi c’è chi lo vede come il vero vice di Trump a scapito di Vance, il la giovane  risorsa  degli Apalachi e della Rust Belt delle industrie dismesse, dove i suo presidente ha trionfato, Altri lo vedono come il successore di The Donald stesso che peraltro ha già 78 anni, (4 meno di Biden), ma tutti i commentatori concordano  che Elon sia ormai il consigliere più fidato del presidente,

Gli interessi di Elon

Gli indizi ci sono tutti e collimano con gli interessi del suo gruppo miliardario. Ad esempio mercoledì con un post sulla sua piattaforma di  X, ha pubblicato  un emoji di fuoco (to fire in americano vuol dite licenziare) chiedendo di licenziare il capo della Federal Trade Commission, Lina Khane il capo della Securities and Exchange Commission Gary Gensler con l’invito a “smantellare Washington così come la conosciamo”.

Da notare che  Lina Khan ha colpito X, allora nota come Twitter, con una multa di 150 milioni di dollari (che per Elon sono una bazzecola) ma soprattutto  ha ordinato restrizioni sui metodi di raccolta dati per la pubblicità della piattaforma.

In aggiunta sono in corso  una serie di procedimenti  legali e indagini governative sulle sue aziende, il che suggerisce che sia stato anche l’ispiratore del clima normativo più leggero ( è un eufemismo ovviamente) lanciato da Trump.

Tra le questioni legali e normative c’è un appello per ripristinare il suo bonus da 50 miliardi di dollari in azioni Tesla, annullato da un giudice del Delawarea gennaio e un’indagine sui sistemi di guida autonoma di Tesla da parte della National Highway Traffic Safety Administration.

E, ancora  nel corso della campagna elettorale ilDipartimento di Giustiziasegnalò l’irregolarità  dei premi da 1 complessivi milione di dollari agli elettori incerti promesso  dall’America PAC,creato da  Musk con il sostegno di una serie di importanti uomini d’affari tecnologici. per sostenere la campagna presidenziale di Donald.

Fatto tutto sommato irrilevante, se si considera  che Tesla, che rappresenta la maggior parte della ricchezza di Musk , e sicuramente avrà  una spinta dalle proposte economiche di Trump che probabilmente danneggeranno i suoi concorrenti di veicoli elettrici europei e cinesi.

La conversione di Elon sulla via di Donald

Il fatto che  Elon sia sempre stato uno sfegatato ammiratore di The DonaldMusk viene contraddetto dal fatto che  ha sostenutoHillary Clintonnel 2016 e disse di aver votato per Joe Bidennel 2020.

Il suo spostamento verso il populismo di destra coincide con l’acquisto di Twitter nel 2022, quando proprio allora dichiarò   che avrebbe sostenuto il governatore Repubblicano della Florida Ron De Santisallora indicato come avversario di Trump alle primarie del GOP, mentre poi, fulminato sulla via di The Donald,  proclama di voler tagliare di 2.000 miliardi di dollari il bilancio federale come se pui fosse il vero Consigliere economico del  Presidente.

La ricchezza di Musk

In verita qualche titolo per attegiarsi a questo ruolo ce l’ha pure. SpaceX e Tesla di Musk sono entrambe tra le aziende che valgono di più.  Il gigante aerospaziale SpaceX è la seconda più grande azienda privata al mondo con una valutazione di 210 miliardi di dollari.

La società di veicoli elettrici Tesla, che ora sta licenziando vittima della crisi dell’automotive, è la decima azienda pubblica più grande con una capitalizzazione di mercato di oltre 900 miliardi di dollari.Musk ha una quota del 42% in SpaceX e una quota del 13% in Tesla, mentre ha anche quote di controllo  nella startup dell’intelligenza Artificiale XAI.

Nato in Sudafrica, eccentrico, fuori dalle righe, amante degli stimolanti, indifferente a qualsiasi  legame familiare,  è  la persona più ricca del mondo, con un patrimonio netto di circa 280 miliardi di dollari, 60 miliardi in più  rispetto al secondo uomo più ricco, il fondatore di Amazon Jeff Bezos.

Il frutto  dei suoi  immediati vantaggi personali è stato evidente  mercoledì, all’elezione di Trump, quando le azioni di Tesla sono schizzate del 14% al  livello più alto da luglio scorso facendo aumentare di 20 miliardi  il suo patrimonio.

Certamente lo favorirà anche la proposta del suo Presidente di porre fine ai crediti d’imposta federali per i veicoli elettrici, ma soprattutto la sua intenzione di tenere lontani i player cinesi più economici nei veicoli elettrici, dall’inondare il mercato statunitense nei prossimi anni.

Il valore strategico delle aziende di Musk

Di Starlink e del suo valore strategico abbiamo detto, ma pochi citano l’enorme massa di dati di intelligence di cui questa rete dispone e che  consente a Musk  di offrire all’amico Trump di avere un quadro ben più ampio della situazione globale.

Prima delle elezioni il Wall Street Journal rivelò che Elonavrebbe avuto una serie di conversazioni telefoniche con Vladimir Putindalla fine del 2022. I colloqui sarebbero avvenuti in modo riservato e avrebbero riguardato temi personali, affari e questioni geopolitiche.

Il Cremlino, attraverso il portavoce Dmitry Peskov,smentì la notizia rivelando che ci sarebbe stata una sola telefonata, avvenuta prima del 2022, in cui si era parlato esclusivamente di tecnologie future. E perché no? Magari accennato alla prossima invasione tanto che la rete satellitare di Elon fu resa quasi immediatmanete disponibile all’intelligence e alle forse armate di Kiev.

Tuttavia, secondo fonti dell’intelligence americano citate da quotidiano, durante uno di questi colloqui Putin avrebbe fatto una richiesta particolare a Musk: di non attivareil servizio Starlink su Taiwan. Il che di per se significherebbe porre il magnate al centro della situazione geopolitica globale.

Le sue  aziende hanno infatti contratti miliardari con diverse agenzie federali di intelligence e secondo il NYT esistono  quasi 100 accordi con 17 diverse agenzie, per un valore complessivo superiore ai 3 miliardi di dollari.Ma sarebbe interessante sapere, magari da Giorgia Meloniche l’ha incontrato recentemente a Roma, quanti contratti abbia con altri importanti paesi.

Quanto questo enorme potere di Elon  possa rassicurare Zelensky e i suoi alleati occidentali rimane un mistero nonostante  i gridolini dui gioia della maggior media mainstream occidentali che vedono nella sua partecipazione a una breve telefonata, la  solida conferma del solido e perdurante sostegno all’Ucraina.

 

 

 

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