Primo piano

Emilia Romagna, ore d’angoscia

 

Nuova perturbazione investe la Regione. Persone ancora isolate, in alcune aree iniziano a scarseggiare acqua e pane

 

È stato identificato il corpo ritrovato ieri mattina in via della Valle a Faenza: si tratta di Giordano Feletti, 79enne del posto. Secondo il bilancio ufficiale, è il sesto morto accertato per il maltempo nel Ravennate e il quattordicesimo in Emilia-Romagna. A lanciare l’allarme erano stati alcuni residenti, dopo essere tornati nelle loro case quando le acque hanno iniziato a ritirarsi: la salma galleggiava in giardino ricoperta di fango. La zona si trova in un’area depressa della città romagnola che si era riempita d’acqua: l’uomo viveva in un piano rialzato e non si capisce come mai si trovasse a livello del terreno. Va detto poi che sempre nell’area di Ravennarisulta ancora un disperso.

Intanto è altissimo il numero degli sfollati, che potrebbe crescere nelle prossime ore, visto il nuovo fronte perturbato in arrivo. Le precipitazioni potrebbero far di nuovo innalzare il livello dei fiumi. Non solo: il passaggio delle piene dei fiumi ha ingrossato il fitto reticolo di canali agricoli che continuano a esondare, come in un effetto domino, tanto che l’acqua ha allagato una parte consistente della periferia di Ravenna.

Dalle cifre ufficiali il numero degli sfollati è di oltre15.000, ma parliamo solo di coloro che sono stati costretti a chiedere assistenza, a sommarsi a questi ci sono poi tutti coloro che hanno lasciato le proprie abitazioni e che sono ospitati a casa di parenti ed amici. Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24 e no 8.000 i cittadini che hanno già trovato accoglienza in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni in palestre, palazzetti dello sport e scuole. Va detto poi che in queste ore sono ancora in corso salvataggi, ci sono ancora famiglie isolate oppure senza luce, in particolare nella zona di Forlì Cesena e soprattutto nelle zone collinari. Nella Bassa Romagna cominciano a scarseggiare cibo e acqua, ma viste le previsioni meteo le autorità continuano a raccomandare ai cittadini di non uscire e di rimanere ai piani alti. Intanto resta gravissima la situazione nel cesenate. “Tutta la città è vicina anche ai quartieri più lontani dal centro, siamo qui anche per dire questo, non lasceremo soli nessuno”. E nei comuni limitrofi a Cesena, ci sono persone da mettere in salvo, “c’è attenzione importante per le zone collinari, con frane che potrebbero muoversi ancorae ci sono case che consigliamo di abbandonare per mettersi in sicurezza”. Enzo Lattuca, sindaco di Cesenafa il primo collegamento social della giornata dal quartiere Ravennate, uno dei più colpiti dall’esondazione del fiume Savio. Al suo fianco, il presidente Fabio Pezzi, impegnato con i volontari nella pulizia dal fango di cantine e garage. “Qui sono iniziate le operazioni per ripulire le case, soprattutto i piani seminterrati- spiega- ci sono cataste di mobili ed elettrodomestici per le strade, c’è bisogno di volontari e a loro dico di prestare attenzione, perché ci sono mezzi in azione”. Il sindaco annuncia così che arriveranno su tutto il territorio pompe idrovore per liberare le cantine. Inoltre, “siamo in contatto con aziende di spurghi per liberare anche tombini e fogne- prosegue- in modo da aiutare a defluire fango e acqua”. E ancora: “Mezzi, pompe e per raccolta di rifiuti, e per la pulizia dal fango, arriveranno dappertutto- assicura- un po’ di pazienza, scusate se non riusciamo ad essere dappertutto”. I fronti aperti sono tanti: da San Martino in fiume del quartiere Ravennate, il primo cittadino si sposterà poi a San Carlo, poi a Borello, zone più decentrate. Infine lancia un appello a tutti i cittadini: “Abbiamo bisogno che la viabilità sia percorribile a mezzi di supporto, non giriamo per strada senza motivo- manda a dire- stiamo cercando di aprire sia il ponte Europa e via Macchiavelli, sia la galleria Secante, per defluire il traffico, un problemi di oggi è che siamo intasati”.

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