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Emilia Romagna, un day after nel fango

Dopo una notte difficile (con altri allegamenti e frane), continua l’emergenza maltempo in Emilia-Romagna. Proseguono intanto i salvataggi di persone rimaste bloccate o isolate (in particolare nelle zone di Ravenna e Cesena, dove è stata messa in salvo una famiglia con un bimbo di 20 giorni) e si comincia a fare i conti con la conta dei danni, che restituisce un quadro sconcertante. Bonaccini ha parlato di danni per miliardi, come “un altro terremoto”. Il Governo, che discuterà dell’emergenza il 23 aprile, per il momento ha fatto sapere che verranno stanziati nell’immediato 30 milioni di euro. Si aggiorna anche il numero delle vittime: a quelle identificate ieri, se ne aggiungono altre 5. Intanto, tutta la regione è alle prese con la gestione di situazioni drammatiche, dalle persone rimaste senza casa al dramma degli allevamenti allagati con migliaia di animali morti o da salvare. E ci sono anche tanti cani e altri animali domestici che sono dispersi. E le previsioni meteo purtroppo non dicono niente di buono: se oggi la giornata appare a livello meteorologico come di tregua (non piove), già da domani dovrebbe ricominciare a piovere.  È salito nelle ultime ore il numero degli sfollati accolti nelle strutture d’emergenza in Emilia-Romagna. Si parla ora di oltre 4.800 persone, cioè 1.700 in più rispetto a stamattina, di cui 743 minori. Sono oltre 4.000 nel ravennate, 471 nel bolognese, 300 nel forlivese-cesenate e 32 nel riminese. Oltre 10.000 gli evacuati nel complesso. Sei le cucine mobili operative: due a Faenza, una a Riolo Terme, una a Solarolo, una a Sant’Agata e una a Forlì. In azione per il soccorso alle persone ancora a rischio nelle abitazioni ci sono quasi 900 Vigili del fuoco, che oggi hanno garantito quasi 600 interventi, insieme a oltre 700 volontari della Protezione civile. In volo per tutta la giornata anche l’elicottero del 118 di Ravenna per l’evacuazione di persone fragili. Per quanto riguarda l’elettricità, secondo l’aggiornamento serale della Regione, alle 18.30 di oggi risultavano ancora 18.500 le utenze senza alimentazione, in calo di 2.500 unità, con 700 tecnici di Enel Distribuzione operativi da ieri. Quattro gli elicotteri utilizzati per ispezionare le linee ed eseguire manovre in aree non raggiungibili, 170 i gruppi elettrogeni e quattro le ‘power station’ utilizzate per fornire alimentazione di emergenza. Intanto il presidente Stefano Bonaccini ringrazia per le prime donazioni arrivate a favore delle popolazioni colpite dall’alluvione, al conto corrente della Regione dedicato all’iniziativa ‘Un aiuto per l’Emilia-Romagna’. “Ancora una volta l’Emilia-Romagna mostra il suo grande cuore- commenta Bonaccini-. Non posso che ringraziare, anche a nome delle persone che ancora stanno combattendo e soffrendo: la solidarietà conferma di essere un motore morale della nostra comunità”. Il presidente cita prima di tutto “la Ferrari, che con un gesto importante ha voluto donare un milione di euro. Quindi il Bologna Calcio, che ha aderito alla raccolta fondi annunciando di voler devolvere la metà dell’incasso che sarà realizzato per la partita Bologna-Napoli della prossima settimana e l’impegno aggiuntivo del presidente Saputo”. Ma non solo. “Vorrei in particolare ringraziare ciascuna delle persone e delle aziende che si stanno mobilitando- conclude il presidente della Regione- grazie davvero e tutti, resoconteremo ogni euro raccolto e il suo utilizzo, come sempre fatto”. Aumenta il numero dei Comuni colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna. Sono al momento 42, come spiega la vicepresidente della Regione Irene Priolo questa mattina in conferenza stampa insieme al governatore Stefano Bonaccini e al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. Il bolognese e il ravennate sono le aree in cui si stanno concentrando gli interventi in queste ore, indica Priolo. Allagamenti si registrano a Lugo e Cervia, interventi di emergenza sono in corso anche a Medicina, mentre a Molinella si sta cercando di capire “come riportare gli sfollati nelle loro case”. Il conto degli evacuati è oltre 10.000 persone, di cui 2.600 ospitati in strutture di accoglienza. “Ma non possiamo pensare che rimangano nelle palestre- afferma Priolo- stiamo lavorando a un’accoglienza dignitosa, ma la logistica è ancora difficile”. In Appennino la situazione è critica in particolare nella provincia di Forlì-Cesena. “Ci sono frazioni isolate- spiega Priolo- e stiamo cercando di capire il fabbisogno di derrate alimentari. Enel intanto sta lavorando al ripristino della corrente elettrica”. La Regione attiverà un numero verde d’emergenza grazie al quale i cittadini possono essere “indirizzati in modo corretto alle strutture di cui hanno bisogno”. Mentre si lavora sul fronte dell’emergenza, le operazioni sono in corso anche per il ritorno alla normalità. “Abbiamo aperto il Cavo Napoleonico per il deflusso delle acque verso il Po- spiega Priolo- in poche ore abbiamo spostato 25 milioni di metri cubi d’acqua, ciononostante sono tracimati 21 fiumi e torrenti. Questo dovrebbe dare l’idea del problema”. Per i prossimi giorni sono attese nuove piogge in Emilia-Romagna, che non preoccupano per l’intensità o per l’innalzamento dei corsi d’acqua, ma “per la fragilità del territorio- spiega Priolo- da questo dipenderà il colore dell’allerta che sarà emessa nelle prossime ore”.

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