Economia e Lavoro

Energia e mercato tutelato, Federconsumatori: “Bene l’ipotesi di un rinvio della sua fine”

Rimaniamo onestamente basiti dalle dichiarazioni del ministro Pichetto Fratin circa i timori che la fine del servizio di maggior tutela per il settore elettrico e il gas, previsto da gennaio 2024, possa arrecare un danno economico agli utenti e alle famiglie. Verrebbe da esclamare: “Meglio tardi che mai!” Sorprende, infatti, che solo ora il ministro si renda conto di quello che, da anni, ripetiamo pressoché quotidianamente. E’ questo quello che si legge in una nota diffusa dalla Federconsumatori che poi rilancia: “Se finalmente è stato individuato e compreso il problema, ora è importante trovare la soluzione più adeguata: in tal senso, sicuramente, l’ipotesi di un rinvio di appena qualche mese è insufficiente ed errata. È necessario, a nostro avviso, avviare un’analisi più approfondita, distinguendo tra il percorso di fine tutela per il settore elettrico e per il gas. Soprattutto sul secondo si concentrano le maggiori criticità, correlate all’aumento dei costi per gli utenti.

Per l’energia elettrica, infatti, la fase di passaggio è governata attraverso le aste e prevede un congruo periodo transitorio, perciò, salvo ulteriori garanzie che possono essere introdotte in fase di predisposizione del bando delle aree del servizio a tutele graduali, l’utente non rimane abbandonato a sé stesso. Nel settore gas, invece, si prefigura esattamente il contrario.

Con le dinamiche dei prezzi in corso, la probabilità per gli utenti a servizio di maggior tutela di ritrovarsi con delle bollette decisamente più care è matematicamente certo.

La delibera Arera che disciplina il passaggio (n. 100 del 14 marzo 2023) prevede che, a partire da gennaio 2024, il cliente a servizio di tutela riceva dal proprio fornitore una proposta commerciale sul libero mercato. Il cliente, entro tre mesi, ha due strade: accettarla o trovare un’offerta migliore sul mercato libero, optando per un altro fornitore. Viene salvaguardata, per i clienti cosiddetti vulnerabili, la possibilità di rimanere o rientrare nel mercato tutelato. Ma la sostanza del problema rimane: attualmente la materia prima gas, nel servizio di maggior tutela, ha un prezzo di 0,40 euro al metro cubo. Se si considerano le migliori offerte dei principali gestori, a prezzo fisso, i prezzi al metro cubo si collocano tra 0,67 e 1,55 euro al metro cubo (con una media di 1,11 euro al metro cubo). Considerando un consumo annuo per famiglia di 1400 metri cubi, l’aggravio di spesa si aggira mediamente sui +994 euro annui, a cui vanno aggiunte altre voci, che sul mercato libero hanno un costo maggiore.

Nulla lascia presagire che, all’inizio del 2024, la situazione possa essere migliore di quella descritta: appare evidente, pertanto, che un semplice rinvio di qualche mese non avrebbe alcun riflesso positivo per i consumatori e non porterebbe alcun beneficio al sistema economico.

Alla luce di questi dati, Federconsumatori chiede che la delibera di fine tutela venga sospesa e reimpostata tenendo maggior conto dei diritti degli utenti. Inoltre, è necessario preservare i bonus e le agevolazioni nel settore del gas e ripristinare la sterilizzazione degli oneri di sistema anche nel settore dell’energia elettrica (pianificandone al contempo una profonda riforma). In questo momento di incertezza e forte impoverimento delle famiglie, specialmente dei redditi medi e bassi, sono tutti clienti vulnerabili!

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