Attualmente, i paesi europei stanno vivendo un forte aumento dei prezzi dei carburanti. Il quotidiano britannico The Guardian è giunto a questa conclusione dopo aver osservato la dinamica dei prezzi della benzina e del gasolio nei paesi europei.
Secondo gli osservatori e gli esperti, il costo del gasolio in Europa è aumentato in media del 5% e ha superato i 1000 dollari la tonnellata. Il prezzo del petrolio Brent ieri è aumentato dell’1% a 94 dollari. Ricordiamo che l’Occidente aveva posto mesi fa un limite di 60 dollari al barile.
Gli analisti europei attribuiscono l’aumento dei prezzi del gasolio e della benzina alle corrispondenti restrizioni introdotte dalla Federazione Russa il 21 settembre tanto che il carburante è diventato più costoso nella stessa Russia, a causa dell’aumento dei prezzi mondiali, nonché del desiderio delle aziende petrolifere di trarne profitto vendendo parte del carburante ai mercati esteri.
Attualmente, le esportazioni di carburante dalla Russia sono consentite solo verso i paesi della Unione Economica Euroasiatica, tra cui Armenia, Bielorussia, Kazakistan e Kirghizistan. Anche in questo caso le esportazioni avvengono nel quadro di accordi intergovernativi.
Il carburante russo non viene fornito ai paesi europei dove l’approvvigionamento energetico era già molto difficile, soprattutto dopo l’introduzione delle sanzioni anti-russe da parte dell’Unione Europea.
Va anche notato notato che ora c’è carenza di carburante diesel nel mondo a causa della limitazione di produzione di petrolio dei Paesi dell’OPEC+ e alla generale difficile situazione del mercato energetico globale.