La guerra di Putin

Esodo di massa dall’Ucraina, nei Paesi di confine già arrivati oltre 100mila profughi. Allarme Covid: solo il 35% della popolazione ucraina è coperta da vaccino

Migliaia di persone stanno tentando, in queste ore,  di lasciare l’Ucraina in automobile, in treno, ma anche a piedi, per tentare di varcare il lungo confine occidentale del Paese. Tante le stazioni ferroviarie prese d’assalto e le principali arterie stradali intasate dal traffico con file chilometriche e problemi anche nel rifornimento dei carburanti necessari per raggiungere i Paesi confinanti. Le agenzie umanitarie della Nazioni Unite hanno stimato che fino a cinque milioni di profughi potrebbero muoversi verso i Paesi confinanti con l’Ucraina in seguito alla guerra scatenata dalla Russia. L’agenzia Onu per i rifugiati ha fatto sapere che almeno 100mila persone sono state costrette a sfollare per le operazioni militari russe e la metà nelle ultime 48 ore. Polonia, Moldova, Romania, Ungheria e Slovacchia hanno già segnalato la presenza di profughi ucraini ai propri confini. La Polonia in particolare ha annunciato di aspettarsi un milione di rifugiati, ma le Nazioni Unite ritengono che solo nei prossimi giorni il numero potrebbe essere anche tre volte maggiore. In queste ore si riuniranno i ministri degli Esteri dell’Unione e dovranno assicurare interventi immediati. Già si sono levate le voci di Macron e Draghi:  “La Francia farà la sua parte, e gli ucraini che lasceranno il Paese potranno essere accolti in Europa”, ha promesso il presidente francese Emmanuel Macron. Una posizione condivisa in pieno dall’Italia, col premier italiano Mario Draghi che ha sottolineato come sia possibile immaginare “un ingente flusso di profughi ucraini verso i Paesi europei limitrofi”. Anche l’amministrazione Biden è pronta a dare il suo contributo e ad accogliere chi fugge dall’invasione delle forze di Mosca, promettendo anche l’aiuto delle truppe americane agli europei impegnati a trasferire i rifugiati da un Paese all’altro del Vecchio Continente. Putroppo tra i problemi principali di questo esodo catastrofico c’è quello della pandemia di Covid. Tra i nodi principali da sciogliere per arrivare a un piano europeo che sia davvero efficace c’è quello delle risorse che dovranno servire non solo per garantire ai rifugiati un tetto, l’istruzione per i bambini o l’assistenza sanitaria. I Paesi ospitanti devono fare i conti col Covid e con un dato non certo incoraggiante: meno del 35% dei cittadini ucraini è completamente vaccinato.

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