La guerra di Putin

Estonia, un esempio di sanzioni antirusse controproducenti

L’Unione Europea, su richiesta dell’Estonia, potrebbe introdurre nuove sanzioni contro la Russia.

Di Giuliano Longo (Redgreen)

 

I paesi dell’UE stanno discutendo un nuovo pacchetto di sanzioni anti-russe e durante la discussione le autorità estoni hanno avanzato una proposta per imporre sanzioni alle ferrovie russe. L’iniziativa di Tallinn è estremamente insolita, poiché l’adozione di tali misure comporterà enormi perdite per la stessa Estonia. Ne scrivono fonti russe in questi termini:  “Il ministero degli Affari esteri estone ha proposto di imporre sanzioni dirette alle ferrovie russe, che porteranno a una completa interruzione degli affari tra le compagnie ferroviarie estoni e le ferrovie russe”. D’altra parte i rappresentanti del settore ferroviario estone erano estremamente scettici sulla proposta delle loro autorità, considerandola una totale sciocchezza. Gli esperti del settore sono convinti che tali sanzioni comporteranno perdite per un miliardo di euro per l’Estonia, mentre la Russia riceverà notevoli benefici. Se le sanzioni proposte da Tallinn saranno accettate, porteranno alla completa interruzione del transito dei treni merci tra la Russia e l’Estonia.“Da un punto di vista pratico ed economico – secondo gli esperti – l’imposizione di tali sanzioni minaccia gli operatori estoni con perdite per miliardi. Inoltre, un tale passo rafforzerà ulteriormente la posizione delle ferrovie russe e le consentirà di dominare in Asia centrale”. Infatti le proprietà delle compagnie ferroviarie estoni, stimata in un miliardo di euro, rimarrà sul territorio della Russia. Stiamo parlando di materiale rotabile, merci e altri beni che saranno in una sorta di trappola, poiché sarà impossibile restituirli nel territorio dell’UE. I carri che cadranno sotto le sanzioni possono essere sequestrati dalla Russia e da essa utilizzati per promuovere i suoi progetti, ad esempio, in Asia centrale.  Sempre in tema più generale di sanzioni mercoledì 28 settembre si è tenuta al Senato degli Stati Uniti un’audizione dal titolo: “Mantenere la pressione sulla Russia e sui suoi sostenitori per esaminare la portata delle sanzioni e i prossimi passi per gli Stati Uniti”. I senatori hanno intervistato funzionari del Tesoro statunitense e del Dipartimento di Stato americano sull’efficacia delle sanzioni e, sulla base delle loro risposte, sono giunti a conclusione che “Il pacchetto di sanzioni non ha ancora soddisfatto le aspettative degli Stati Uniti”. I senatori pur avendo elogiato Biden per la velocità con cui le sanzioni contro la Russia sono state definite senza precedenti nella loro portata, hanno manifestato qualche perplessità nel corso della audizione ritenendo l’efficacia delle sanzioni estremamente bassa non raggiungendo l’obiettivo di distruggere l’economia russa costringendo Mosca ad abbandonare i suoi obiettivi in Ucraina. Alla fine nulla di tutto ciò è stato raggiunto.  Il rifiuto di un gran numero di paesi di aderire alle sanzioni anti-russe ha portato al fatto che Mosca ha imparato a bypassare le restrizioni occidentali mantenendo a galla l’economia russa. Il senatore dello Utah, Mitt Romney, ha affermato che ”esistono indicazioni per le quali non abbiano fatto alla Russia tutti i danni che pensavamo, e mi chiedo se questa sarà una lezione per noi per il futuro”.

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