Fin quando non si provvederà a garantire la salute e l’ambiente, , “l’impianto siderurgico continuerà a rimanere precario, non garantirà lavoro né futuro allo stabilimento, continuerà ad acuire fratture sociali e istituzionali”.
Così Maria Maranò, Responsabile Ambiente e Lavoro della Segreteria Nazionale di Legambiente, durante l’audizione in commissione Industria al Senato sugli impianti di interesse strategico nazionale, in merito all’ex Ilva.
“Abbiamo perso il conto del numero dei decreti salva Ilva”, evidenzia, “non abbiamo mai visto un piano industriale che desse garanzie sul fronte ambientale, sanitario e lavorativo. Purtroppo questo ennesimo decreto compie uno sbilanciamento verso la produzione dell’acciaio senza curarsi di introdurre norme a tutela della salute”.
E’ necessario, conclude, che nel decreto “vengano inseriti gli impianti siderurgici tra quelli per cui la legge prevede la valutazione di impatto sanitario nell’ambito della valutazione di impatto ambientale” e bisogna “operare affinché sia reale il bilanciamento dei diritti costituzionali”.