Donald Trump ha firmato l’accordo di pace per Gaza a Sharm el Sheik. Poco dopo è toccato al presidente egiziano al Sisi, con cui co-presiede il vertice egiziano sul futuro della Striscia, al presidente turco Erdogan e al premier del Qatar, tutti Paesi mediatori dell’accordo. Poi le prime parole di Trump: “I primi passi verso la pace sono sempre i più difficili, e oggi li abbiamo compiuti insieme. Tutto lo slancio ora è rivolto verso una pace grande, gloriosa e duratura”. “Come potete vedere, questa è probabilmente il più grande vertice di Paesi in termini di ricchezza e potere ed è un onore farne parte”.
Donald Trump ha salutato Abu Mazen al vertice per Gaza a Sharm El Sheikh. Il presidente palestinese è stato uno degli ultimi leader ad arrivare.
Quello con Abu Mazen è stato quello durato di più tra i saluti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump con i leader al summit di pace a Sharm el-Sheikh. Il leader palestinese, penultimo in questa cerimonia prima soltanto del presidente della Fifa Giovanni Infantino, è stato accompagnato dal presidente francese Emmanuel Macron fino al palco dove Trump ha stretto la mano uno a uno ai capi di Stato e di governo nonché ai vertici delle organizzazioni internazionali e regionali invitate. Abu Mazen ha parlato circa un minuto e mezzo con Trump, che per lo più si è limitato ad ascoltare annuendo. Poi i due si sono salutati sorridendo. Intanto è stata annunciata una conferenza al Cairo a novembre per “la rapida ripresa e la ricostruzione” è stata annunciata dal presidente dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi negli incontri con i leader al summit di pace per Gaza a Sharm el-Sheikh. Come riferisce la presidenza egiziana, l’obiettivo è “costruire sullo slancio generato” da questo vertice. Al-Sisi ne ha parlato anche nel bilaterale con il presidente Donald Trump, auspicando il sostegno degli Stati Uniti a questa iniziativa. Di fronte a tutto questo il premier iracheno Muhammad Sudani ha minacciato di lasciare il summit di pace a Sharm el-Sheikh se vi avesse partecipato anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che inizialmente nelle scorse ore aveva annunciato la sua presenza salvo poi cancellare il viaggio. Lo riferisce l’Iraqi News Agency, citando una fonte di alto livello, secondo cui Sudani avrebbe informato delle sue intenzioni sia gli Usa sia l’Egitto, i due Paesi organizzatori del summit. “Non c’è un invito ufficiale indirizzato dall’Egitto a Netanyahu per partecipare al summit”, ha spiegato la stessa fonte, rimarcando che “Trump ha cercato di portare il primo ministro israeliano e si è prodigato in contatti diplomatici per assicurare la presenza di Netanyahu”. Secondo la fonte irachena, “le posizioni dei partecipanti erano simili a quella dell’Iraq”.
Red
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