Le autorità penitenziarie israeliane hanno annunciato in una nota la liberazione di un totale di 1.968 prigionieri palestinesi, nel quadro dell’accordo che ha portato alla liberazione di venti ostaggi israeliani. “1.968 terroristi sono stati trasferiti da diverse prigioni nel Paese alle prigioni di Ofer e Ktziot”, si legge nella dichiarazione, “dopo la conclusione delle attività necessarie nelle prigioni e l’approvazione delle autorità politiche, tutti i terroristi sono stati liberati dalla prigione di Ofer in Cisgiordania e a Gerusalemme Est e dalla prigione di Ktziot a Kerem Shalom”, ovvero uno dei punti di accesso alla Striscia di Gaza. Purtroppo alla gioia si unisce anche il dolore e l’orrore. Hamas ha infatti iniziato la consegna alla Croce rossa dei resti di quattro ostaggi israeliani in un punto di incontro nel sud della Striscia di Gaza. La Croce rossa consegnerà le salme alle forze militari dell’Idf a Gaza. Un rabbino militare condurrà una breve cerimonia in loro onore. Poi le salme degli ostaggi civili saranno trasferite all’istituto di medicina legale di Abu Kabir e quelle dei militari alla base di Shura. Secondo Hamas si tratta dei corpi di Guy Illouz, Yossi Sharabi, Bipin Joshi e del capitano dell’Idf Daniel Perez. Quanto alla restituzione delle salme già si registra una prima reazione durissima di Israele. Il ministro della Difesa israeliano afferma che Hamas “non adempie ai propri obblighi” annunciando la consegna di solo quattro corpi di ostaggi israeliani oggi. “Il compito urgente che tutti noi siamo impegnati a svolgere ora è garantire il ritorno a casa di tutti gli ostaggi deceduti. L’annuncio di Hamas della prevista restituzione di 4 corpi oggi rappresenta un inadempimento dei propri obblighi”, ha scritto Katz su X. “Qualsiasi ritardo o deliberata elusione sarà considerata una palese violazione dell’accordo e sarà perseguita di conseguenza”, ha aggiunto.
Red
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