Tutti i 20 ostaggi ancora in vita sono stati consegnati stamattina all’Idf dopo essere stati prelevati dalla Croce Rossa: i primi sette sono stati liberati alle 7 ora italiana, gli altri 13 rilasciati un paio di ore dopo. Dopo 738 giorni di agonia non ci sono più prigionieri nelle mani di Hamas. Sempre nel pomeriggio di questo lunedì è anche iniziata la restituzione dei corpi degli ostaggi che non hanno sopportato il regime di detenzione o che sono stati uccisi dai terroristi. Appena appresa la notizia della liberazione, le parole del Premier israeliano. “La guerra a Gaza è finita”. Ha detto Netanyahu alla Knesset. Poi le parole di Trump in una intervista alla Reuters: “Hamas terrà fede all’accordo e si conformerà al piano per disarmarsi, Hamas rispetterà il piano di disarmo”. Poi per l’Unione Europea, Ursula von der Leyen: “Siamo pronti a contribuire al successo” del piano di pace per Gaza “con tutti gli strumenti a nostra disposizione In particolare, fornendo sostegno alla governance e alla riforma dell’Anp. Saremo una forza attiva all’interno del gruppo dei donatori palestinesi. E forniremo finanziamenti dell’UE per la ricostruzione di Gaza”. Lo scrive su X la presidente della Commissione definendo una “pietra miliare” l’accordo di pace e “un momento di sollievo per il mondo intero” il rilascio degli ostaggi.
Ostaggi liberati, Meloni: “Giornata storica”. Tajani: “Altra luce di speranza”
“Oggi è una giornata storica. Gli ostaggi sono stati liberati: un risultato straordinario, frutto della determinazione della diplomazia internazionale e dell’attuazione della prima parte del Piano di pace del Presidente americano Donald Trump”. Lo afferma sui social la premier Giorgia Meloni. “Dal Medio Oriente si accende un’altra luce di speranza dopo due anni di orrori. I primi ostaggi israeliani hanno lasciato le loro prigioni a Gaza”. Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri e vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani.
“Dopo il cessate il fuoco, un altro passo in avanti di un percorso ancora fragile, il passaggio dalla guerra alla pace”, ha aggiunto il titolare della Farnesina, “Tutto è ancora molto incerto: il compito che spetta a tutti noi, ai governi e ai popoli dell’Europa assieme ai nostri amici del mondo arabo, è quello di consolidare e costruire giorno dopo giorno le condizioni perchè la pace resista e si rafforzi”.
“L’Italia contribuirà a far sì che il progetto dei “Due popoli, due Stati” non rimanga uno slogan vuoto”, ha concluso il ministro degli Esteri, “Si impegnerà con lealtà e convinzione perché i due popoli possano trovare la pace nel rispetto e nella sicurezza”.
Roccella ha definito “ridicolo prima ancora che strumentale” immaginare che “una persona come me, da sempre amica di Israele e degli ebrei, possa presentarsi davanti all’Unione delle comunità ebraiche per pronunciare parole negazioniste”.
Red
