La guerra di Putin

Gli Stati Uniti rimborseranno Israele per le armi trasferite in Ucraina

Secondo il quotidiano israeliano Jeturasalem Post, l’amministrazione Biden rifornirà tutte le armi statunitensi recentemente trasferite in Ucraina da una scorta americana situata da tempo in Israele.Il trasferimento di armi non avrebbe alcun impatto sulla disponibilità di Israele a qualsiasi situazione di emergenza o conflitto, ma il New York Times ha pubblicato un articolo sul loro esaurimento per aiutare rapidamente lo stato ebraico nella eventualità di un conflitto nell’area mediorientale. Israele ha mantenuto una posizione neutrale per quanto riguarda la guerra della Russia contro l’Ucraina e si è opposto all’invio di qualsiasi arma israeliana o equipaggiamento militare difensivo in Ucraina. Ma Mercoledì 18 gennaio il New York Times ha segnalato  il trasferimento statunitense di armi e munizioni all’Ucraina regolarmente immaganizzate da  Israele per l’evenienza di un improvviso conflitto nell’area. Il trasferimento di armi da parte degli Stati Uniti non rifletterebbe alcun cambiamento nella posizione di neutralità di Israele nella guerra russo-ucraina, pur avendo denunciato l’invasione di Mosca, senza unirsi all’Occidente nell’invio di armi all’Ucraina.Secondo fonti israeliane succede che i produttori americani non abbiano tenuto il passo con le esigenze dell’esercito ucraino, quindi Washington avrebbe deciso di attingere alle riserve d immagazzinate in Israele. In ogni caso circa la metà delle  300.000 munizioni destinate all’Ucraina sono già stati spedite in Europa come confermano funzionari israeliani e statunitensi, anche se ambienti della difesa israeliana dichiarano che il trasferimento di armi statunitensi da Israele all’Ucraina non significa un cambiamento nella politica israeliana trattandosi “solo” di aiuti.

Un portavoce dell’IDF ( Israel Defense Forces)  ha rivelato che “poche settimane fa, sulla base di una richiesta degli Stati Uniti, alcune attrezzature sono state trasferite agli Stati Uniti dalle scorte in Israele”.  

Secondo il Times, la possibilità di spostare armi statunitensi da Israele all’Ucraina è emersa per la prima volta nei primi mesi di guerra, ma sebbene le armi non appartengano giuridicamente a Israele, il trasferimento necessitava già della autorizzazione del  precedente governo guidato dall’ex primo ministro Yair Lapid.

anche se  il Governo era  preoccupato che tale scelta che  avrebbe danneggiato le relazioni  con la Russia.

L’accordo non è stato concluso fino alla seconda metà dello scorso anno, a seguito di una conversazione telefonica  tra l’allora ministro della Difesa Benny Gantz e il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd J. Austin III. Nel  pacchetto di supporto militare di Israele  ci sono  l’artiglieria pesante, il sistema AS-90 e il sistema M-109, i cannoni calibro 155 e quelli calibro 105, oltre a 100.000 munizioni di artiglieria, milioni di colpi di munizioni per armi leggere.  A parte le preoccupazioni che ciò possa incrinare definitivamente  le relazioni di Gerusalemme con Mosca, c’è il pericolo che la fornitura di tali armi le possa far cadere nelle mani sbagliate.Fra l’altro  il precedente Governo di Tel Avivi avrebbe accettato di fornire all’Ucraina un sistema di allerta precoce per informare meglio i cittadini della posizione dei missili in arrivo, ma questa tecnologia deve ancora essere consegnata.

L’Ucraina ha ripetutamente esortato Israele a fornire qualcosa di più del semplice aiuto umanitario, perché , come affermato dall’ambasciatore ucraino a Tel Aviv Yevgen Korniychuk “sfortunatamente, non possiamo vincere la guerra con bende e antibiotici. Abbiamo bisogno di attrezzature difensive, inclusi  avanzati  sistemi antimissile e antidrone”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ( che peraltro non perde occasioni per vantare le proprieorigini ebraiche), ha parlato della questione in una telefonata con il primo ministro Benjamin Netanyahu subito dopo che il governo ha prestato giuramento alla fine del mese scorso, ma non ha (ancora)  ricevuto alcun impegno in merito.

Per la cronaca, gli Stati Uniti hanno accumulato armi in Israele dalla guerra dello Yom Kippur permettendo a Gerusalemme di ritirare le munizioni dai suoi rifornimenti, anche durante la seconda guerra del Libano nel 2006 e con l’operazione dalla protezione a Gaza nel 2014, ma non è detto che Tel Aviv sia disposta a giocare il suo ruolo strategico  nei confronti dell’Iran,  per coinvolgersi in un conflitto troppo lontano dalle sue sponde. Il mondo non finisce a Kiev.

 

Longgiu

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