Esteri

Il cardinale Parolin e il processo in Vaticano: “Noi siamo vittime. Saremo parte civile”

(Red) “Noi siamo vittime, questa è la ragione per cui abbiamo ritenuto necessario prendere questa decisione e costituirci parte civile”. Con queste parole il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, ha spiegato le motivazioni per cui la Segreteria di Stato vaticana si è costituita parte civile nel processo per la complessa vicenda sugli investimenti finanziari a Londra. Vicenda che ha visto ieri concludersi l’inchiesta vaticana con il rinvio a giudizio di dieci persone. Il cardinale ha detto che la decisione di costituirsi parte civile è stata approvata dal Papa. “Speriamo che sia breve, perché molte persone hanno sofferto”, è stato il suo auspicio. “Bene – ha detto ancora Parolin – che ci sia una decisione perché le autorità giudiziarie si sono prese più di un anno e mezzo per decidere. Sono molto triste per le persone coinvolte”. Secondo il cardinale, “è possibile che qualcuno si sia comportato male, che abbia commesso atti che non doveva”. Sarà, comunque, “la giustizia che dovrà stabilirlo”. “Come istituzione – ha sottolineato il Segretario di Stato – riteniamo che siamo stati danneggiati da tutto quello che è successo”. Da qui la decisione di esercitare il diritto dell’azione civile: ‘”Dobbiamo difendere la nostra posizione e la nostra moralità”, ma anche “tornare in possesso dei soldi”. Il tutto previa consultazione con il Papa: “Sulle questioni importanti parliamo sempre con il Papa e chiediamo se è d’accordo prima di procedere”, ha assicurato il cardinale Parolin. Ed è proprio grazie alle “molte decisioni prese dal Papa sul controllo delle finanze della Santa Sede”, che – ha sottolineato il porporato – “da un punto amministrativo, la questione al centro del processo si è risolta”. Interpellato a riguardo dai cronisti, il segretario di Stato ha dichiarato anche che: “Se mi chiedono di testimoniare al processo lo farò”.
aggiornamento processo Vaticano del 5 luglio ore 13.51

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