Esteri

Vaticano, l’inchiesta è chiusa e a giudizio andranno 10 persone

(Red) Un’inchiesta lunga e complessa, condotta dal Promotore di Giustizia Gian Piero Milano, dall’aggiunto Alessandro Diddi e dall’applicato Gianluca Perrone. Un’inchiesta che si è sviluppata attraverso le indagini della Gendarmeria vaticana guidata dal Comandante Gianluca Gauzzi Broccoletti e che ha portato all’esame di una grande mole di documenti, degli apparecchi elettronici sequestrati agli indagati, oltre al confronto dei testimoni. Il Presidente del Tribunale della Città del Vaticano Giuseppe Pignatone ha disposto la citazione a giudizio di dieci persone, in seguito alla richiesta presentata dall’Ufficio del Promotore di Giustizia. A processo andranno: René Brülhart (già presidente dell’AIF) al quale l’accusa contesta il reato di abuso d’ufficio; monsignor Mauro Carlino (già segretario del Sostituto della Segreteria di Stato) accusato di estorsione e abuso di ufficio; Enrico Crasso (l’uomo della finanza che da decenni aveva in gestione gli investimenti della Segreteria di Stato) cui sono contestati i reati di peculato, corruzione, estorsione, riciclaggio ed autoriciclaggio, truffa, abuso d’ufficio, falso materiale di atto pubblico commesso dal privato e falso in scrittura privata; Tommaso Di Ruzza (già direttore dell’AIF, l’Autorità di Vigilanza Finanziaria) al quale l’accusa contesta i reati di peculato, abuso d’ufficio e violazione del segreto d’ufficio; Cecilia Marogna (la donna che ha ricevuto considerevoli somme dalla Segreteria di Stato per svolgere azioni di intelligence) accusata di peculato; Raffaele Mincione (il finanziere che fece sottoscrivere alla Segreteria di Stato importanti quote del fondo che possedeva l’immobile londinese al n. 60 di Sloane Avenue, usando poi il denaro ricevuto per suoi investimenti speculativi) accusato di peculato, truffa, abuso d’ufficio, appropriazione indebita e autoriciclaggio; Nicola Squillace (avvocato coinvolto nella trattativa) accusato di truffa, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio; Fabrizio Tirabassi (dipendente in qualità di minutante dell’Ufficio amministrativo della Segreteria di Stato che ha avuto un ruolo da protagonista nella vicenda) accusato di corruzione, estorsione, peculato, truffa e abuso d’ufficio; Gianluigi Torzi (il finanziere chiamato ad aiutare la Santa Sede ad uscire dal fondo di Mincione che è riuscito a farsi liquidare ben 15 milioni per restituire il Palazzo ai legittimi proprietari) accusato di estorsione, peculato, truffa, appropriazione indebita, riciclaggio ed autoriciclaggio.
La richiesta di citazione a giudizio è stata presentata anche nei confronti delle seguenti società: HP Finance LLC, riferibile ad Enrico Crasso, alla quale l’accusa contesta il reato di truffa; Logsic Humanitarne Dejavnosti, D.O.O., riferibile a Cecilia Marogna, a cui si contesta il reato di peculato; Prestige Family Office SA, riferibile ad Enrico Crasso, con l’accusa di truffa; Sogenel Capital Investment, riferibile ad Enrico Crasso, con l’accusa di truffa. Alcuni reati vengono contestati anche “in concorso”.
“Sono emersi elementi – riferisce il comunicato – anche a carico del Card. Giovanni Angelo Becciu, nei cui confronti si procede, come normativamente previsto, per i reati di peculato ed abuso d’ufficio anche in concorso, nonché di subornazione”.
In un comunicato diffuso dai suoi legali, il porporato si definisce “vittima di una macchinazione ordita” ai suoi danni, che lo ha esposto “ad una gogna mediatica senza pari” e solo grazie alla fede – afferma – riesce “a trovare la forza per combattere questa battaglia di verità”. “Finalmente – conclude Becciu – sta arrivando il momento del chiarimento, ed il Tribunale potrà riscontrare l’assoluta falsità delle accuse”.
René Brülhart, da parte sua, ha dichiarato che “la vicenda costituisce un abbaglio processuale” che sarà chiarito: “Ho sempre svolto le mie funzioni ed i miei compiti – afferma – con correttezza, lealtà e nell’esclusivo interesse della S. Sede e degli organi che la rappresentano”.
Intanto, la Segreteria di Stato ha deciso di costituirsi parte civile nel processo: a rappresentarla sarà l’avvocato Paola Severino.

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