I federali, entrati su mandato a casa Trump cercavano documenti legati alle armi nucleari, e quindi top secret e con implicazioni per la sicurezza nazionale. Trump ha fatto sapere che non si opporrà alla pubblicazione degli atti che hanno poi consentito l’irruzione nella sua residenza e l’Fbi, non ha confermato, o smentito se i dicumenti cercati siano stati trovati. d Lo rivela il Washington Postsecondo cui sarebbe alta la preoccupazione diffusa all’interno del governo americano sul tipo di documenti presenti Mar-a-Lago e sul pericolo che potessero finire in mani sbagliate. L’indiscrezione arriva mentre l’ex presidente Usa e i suoi legali non hanno ancora chiarito come intendono procedere sulla mozione presentata dal Dipartimento di Giustizia per chiedere che il mandato di perquisizione effettuato venga reso pubblico. Trump ha tempo fino alle 21 per decidere se opporsi o meno alla diffusione del documento. Se le indiscrezioni sui documenti legati al nucleare si rivelassero vere, la situazione di Trump si complicherebbe. Le carte infatti sarebbero in grado di mettere a rischio la sicurezza nazionale americana, ma anche di creare problemi con altri Paesi. Non è chiaro del resto se i documenti a cui gli agenti federali davano la caccia riguardassero solo l’arsenale nucleare americano o anche quello di altri Stati. Secondo il New York Times fra le carte c’erano anche informazioni sui più segreti programmi americani, i cosiddetti ‘special access programs’.