La guerra di Putin

In Russia i prestigiosi marchi occidentali (cammuffati) circolano ancora

di Giuliano Longo

Sanzioni o meno ci sono brand occidentali di prestigio che torneranno negli empori russi.  Tra i “rimpatriati” attesi nel prossimo futuro ci sono tre marchi popolari, ma che cambiano nome.  A farla da padroni tre spagnoli dell’abbigliamento : Il marchio Bershkaverrà rinominata Ecru, Pull&Bearassumerà il nome DUB e Zara (nella foto il negozio della griffe a Mosca) verrà ridipinta come Maag. Il loro arrivo o ritorno in Russia è previsto per aprile. In effetti, sarebbero già dovuti tornare, ma il terremoto in Turchia ha creato problemi perché molti di quei capi vengono cuciti proprio in quel Paese. I 3 marchi erano precedentemente di proprietà della società spagnola Inditex,ma a seguito delle sanzioni avevano lasciato la Russia in pompa magna e rivendendo l’attività  al partner libanese Daher Holding. Il rivenditore polacco LPP Group, ha chiuso i suoi negozi Reserved, Cropp, House, Mohito e Sinsay in Russia, vendendole ai cinesiche hanno cominciato a commerciare i suoi prodotti dal maggio scorso riciclando il marchioCroppin CR, House è diventando noto come XC. Mohito è stato chiamato M, Riservato, abbreviato in Re e anche Sinsay è stato russificato in Sin. Anche gli americani non stanno a dormire. Il famoso produttore di jeanswear Levi Strauss& Co è tornato tranquillamente sul mercato russo dopo quasi quattro mesi di pausa cambiando il marchio in JNS. Nikeha seguito l’esempio. I suoi negozi hanno chiuso la scorsa estate, ma i punti vendita sono stati acquisiti dalla catena russa Sport Point, e ora i prodotti americani sono venduti con il marchio NSP. Dove c’è Nike, c’è sempre il suo concorrente Reebok e la holding turca Flo ha ricevuto il diritto di vendere i suoi prodotti in Russia. Parliamo ora di computeristica.  La società americana Microsoftse n’è andata la scorsa primavera, ma in autunno, il suo software è riapparso, tanto che nei negozi online è possibile acquistare una licenza per utilizzare il pacchetto Microsoft Office 2021 e il sistema operativo Windows 10. La rete stazioni di servizio della Shell è stata acquistata da Lukoil e opera con il marchio finlandese Teboil. Oltre a queste, Lukoil ha ottenuto un impianto per la produzione di lubrificanti nella regione di Tver. L’onnipresente Coca-Colaha rinominato la divisione russa in Multon Partners e ora si chiama Good Cola in competizione con prodotti locali simili, Fantaè diventata “Good Orange” e Schweppes  Rich Tonic. Anche l’azienda di cosmetici francese L’Occitane ha   sospeso le sue attività, ma i suoi i suoi negozi hanno riaperto, con il medesimo marchio ma russificato con il risultato che la maggior parte degli acquirenti nemmeno ha notato la differenza. Se la federazione con i suoi 12 fusi orari e 140 milioni di abitanti è sempre stata un mercato appetibile, va anche detto che per quanto riguarda l’abbigliamento vi venivano scaricate collezioni degli anni precedenti, di qui il rifornimento massiccio dei russi ricchi nei prestigiosi empori quando ancora potevano venire in Occidente. Tuttavia, secondo gli esperti, un ritorno al solito set di prodotti,  anche con altri marchi, è sempre positivo. Certo che la situazione non è allegra ma i più anziani potranno consolarsiricordando quale insoddisfazione causò la carenza di molti beni negli anni ’80 e all’inizio degli anni ’90. Quello che semmai sorprende è il fatto che quel Paese ostracizzato da mezzo mondo, punito dalle sanzioni e impegnato in un costosissimo conflitto, alla fine mantenga un certo livello di consumi e mode del “cattivo” Occidente.

Related posts

Nuovo videomessaggio di Zelensky: “Russia nella storia come fonte del male”

Redazione Ore 12

Conflitto russo-ucraino, in 24 ore Mosca ha perso 1.250 soldati

Redazione Ore 12

Ucraina, Tajani: “Italia continuerà a fare sua parte, forniremo altre armi”

Redazione Ore 12