Esteri

In salvo i 150 italiani residenti in Sudan. Fuga tra le bombe per migliaia di europei

Gli Stati europei nel weekend hanno portato via dal paese in guerra la maggior parte dei cittadini che lo hanno chiesto. Fra loro oltre 100 italiani (nella foto), trasferiti a Gibuti grazie all’aeronautica militare e agli altri paesi dell’Unione con cui è stata realizzata una operazione coordinata viste le difficoltà. “È stato un lungo fine settimana, lungo e intenso per cercare di portare i nostri cittadini fuori dal Sudan. È stata un’operazione complessa ed di successo” ha detto il rappresentante per l’estero dell’Unione Europea Borrell “molti cittadini dell’Unione Europea sono già fuori dal Sudan, non posso darvi la cifra precisa, sono sicuramente più di 1.000 persone”. Grazie al ponte aereo internazionale gli italiani sono stati portati nella base militare di Gibuti, da dove poi raggiungeranno l’Italia. Va detto però che migliaia di stranieri hanno invece deciso di restare, fra loro i medici di emergency, una quarantina di italiani, che lavorano nell’ospedale di Karthoum. Le evacuazioni si sono svolte in unteatro di caotica e sanguinosa guerra combattuta nel cuore di una metropoli da cinque milioni di abitanti, l’Italia ha completato la missione di salvataggio dei quasi 150 connazionali intrappolati a Khartoum, in Sudan, a cui si aggiungono cui si aggiungono alcuni svizzeri, dei dipendenti della Nunziatura apostolica e una ventina di cittadini europei. E nella tarda serata di domenica hanno lasciato il Paese anche l’ambasciatore Michele Tommasi e il personale militare. Gli italiani “rientreranno con un volo dell’aeronautica militare verso le 18:30-19:00 all’aeroporto di Ciampino”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Via dal Paese africano anche i cittadini di Usa, Regno Unito, Francia, Germania, Belgio e Paesi Bassi. E in tarda serata hanno lasciato Khartoum l’ambasciatore Michele Tommasi con del personale militare. “Dopo una giornata di trepidante attesa, tutti i nostri connazionali in Sudan che hanno chiesto di partire sono stati evacuati. Con loro ci sono anche cittadini stranieri. L’Italia non lascia nessuno indietro”, ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “È stato un weekend lungo, abbiamo lavorato per portare via le nostre persone dal Sudan ed è stata un’operazione di successo: centinaia di cittadini Ue sono fuori dal Paese, più di un migliaio di persone, ringrazio la Francia e saluto con favore gli sforzi comuni di molti Paesi. Ora dobbiamo spingere per una tregua, non possiamo permettere che il Sudan imploda perché creerebbe scosse telluriche in tutta l’Africa”, ha dichiarato l’Alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell. Secondo i dati delle Nazioni Unite, più di 420 persone sono state uccise e migliaia ferite, tra i timori di un’agitazione più ampia e di un disastro umanitario in una delle nazioni più povere del mondo.

aggiornamento guerra civile in Sudan ore 14.32

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